Lesmo, avanti tutta per la bonifica della "bomba ecologica" dell'ex Blaschim

Dopo 26 anni proseguono gli interventi per eliminare gli inquinanti nell'ex fabbrica chimica: poi è previsto un quartiere residenziale

La bonifica all'ex Blaschim di Lesmo

La bonifica all'ex Blaschim di Lesmo

Lesmo (Monza e Brianza), 27 agosto 2018 - Va avanti la bonifica dell’ex Blaschim, la fabbrica chimica dismessa sul Lambro. Una bomba ecologica che viene neutralizzata dopo 26 anni, da quando nel 1992 fu chiuso lo stabilimento di medicinali. Al suo posto nascerà un nuovo ed elegante quartiere residenziale. I lavori sono cominciati a marzo e termineranno a ottobre. Ruspe e camion scavano senza sosta e portano via la terra inquinata. Quello che a Lesmo è stato ribattezzato l’«ecomostro» è stato demolito nel 2015. Solo che poi le analisi fatte dai tecnici di Arpa ed Ats hanno scoperto che la terra sotto la fabbrica è inquinata così come l’acqua della falda. Da qui la necessità di un’operazione-risanamento dell’ex Blaschim - Nobel Chemicals di via Risorgimento, nella frazione Peregallo di Lesmo.

«Al termine verrà emesso il certificato di «avvenuta bonifica» dopodiché potrà partire il piano di recupero», spiega l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Adamino, che segue la pratica insieme al sindaco Roberto Antonioli. Il progetto edilizio presentato 10 anni fa permetterà di costruire 100 appartamenti. Ma è possibile che l’attuale proprietario dell’area, la Finalfa di Macherio, possa chiedere al Comune una proroga di 3 anni della validità del piano di recupero in modo da poterlo modificare prevedendo uffici e negozi accanto alle case. Due le fasi della complicata bonifica. La prima parte della consiste nello scavare e portare via la terra contaminata. La seconda parte, quella in esecuzione, si concentrerà sull’acqua della falda. Si tratta di pomparla, farla passare attraverso filtri di carboni attivi «fino a quando le analisi diranno che non ci sono più sostanze inquinanti». La durata di quest’ultima operazione non si può prevedere: andrà avanti fino a quando non saranno trovati inquinanti nell’acqua.

La bonifica è stata la condizione imposta ai proprietari da Comune, Provincia, Parco Valle Lambro, Arpa e Ats. La vicenda comincia nel 1992 quando la Nobel Blaschim se ne va lasciando 20mila metri quadrati di capannoni vuoti e un terreno sporco vicino al fiume. Lesmo, paese da cartolina con le sue colline verdi ricoperte di villette e residence da sogno, si ritrovò con questa bella patata bollente in mano. Allarme ecologico ma anche sociale. Il Giorno qualche anno fa dedicò un’inchiesta a questa vicenda di degrado nel cuore della verde Brianza. Nel 2009 fu occupata da mille ragazzi per un rave party. E c’è chi giura che gli stessi capannoni dismessi siano diventati anche set per un film porno. Sulla «rete» è stato inserito nell’elenco dei luoghi abbandonati della Lombardia. Uno contenitore vuoto di 30mila metri quadrati che si affaccia sul Lambro. Un’armatura di ferro rivestita di amianto, portato via tutto dopo l’abbattimento dello stabilimento, che vuole tornare a nuova vita.