BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Monza, donna rovinata dopo l’intervento al seno: è guerra sul risarcimento

I periti del tribunale danno ragione alla paziente contro il Policlinico

La donna ha subito altri 3 interventi chirurgici dopo la mastectomia

La donna ha subito altri 3 interventi chirurgici dopo la mastectomia

La paziente ha ragione, ma il Policlinico "mercanteggia, al ribasso, sul risarcimento": per l’avvocato Andrea Marzorati che assiste la donna "è inaccettabile". Lei si sottopose a una mastectomia bilaterale preventiva al Policlinico di Monza in seguito alla quale sviluppò un’infezione ospedaliera e dovette essere operata altre tre volte per uscirne.

"I periti del tribunale di Novara (foro competente perché il gruppo sanitario ha sede nella città piemontese) – racconta il legale – hanno accertato che ci fu un’errata gestione del post ricovero e riconosciuto il danno, ma il nosocomio fa una proposta inferiore al dovuto. Questa non è una transazione economica in cui ciascuno rinuncia a qualcosa, è salute. Persa, per l’esattezza".

"Un calvario interminabile – sottolinea Marzorati – non dovuto solo agli sbagli dei medici, ma anche all’atteggiamento ostruzionistico dell’ospedale che non deve essere permesso, perché gioca sulla pelle dei malati. Il Policlinico avrebbe dovuto chiedere scusa. I soldi non restituiranno quanto perduto per sempre, ma sono l’unico riconoscimento tangibile per l’episodio di malasanità". Prima di passare alle carte bollate, la signora chiese un accordo stragiudiziale, "ma non ottenne neppure un’offerta, come se la sua vicenda non interessasse a nessuno", ricorda l’avvocato, poi è andata avanti. "Avere ragione ed essere costretti a fare causa è avvilente, ma è esattamente quel che stiamo facendo".

Il fatto grave per legale e assistita è che "la nuova procedura semplificata prevede che il giudice decida sulla base di quanto stabilito dagli esperti, che si sono già pronunciati in nostro favore. Costringerci a un ulteriore passaggio per far valere i nostri diritti, ha il sapore amaro di una speculazione". Senza contare il tempo trascorso: "Il primo intervento da cui è derivato tutto risale al 2019". La donna ha voluto raccontare l’accaduto "per evitare che capiti ad altri".

"La perizia – conclude Marzorati – ha accertato e quantificato il danno biologico permanente e quello temporaneo. Sarebbe bastato applicare le tabelle del Tribunale per arrivare a un importo, ma il Policlinico preferisce tirare sul prezzo". L’ospedale interpellato dal Giorno ha scelto di non commentare.