
di Sonia Ronconi
La besanese Luisa Villa è stata nominata presidente del cda della casa di riposo Giuseppe Scola. Già da due mandati nel consiglio di amministrazione e per 16 anni dipendente amministrativa, ora ha preso il posto dell’avvocato Aldo Perego.
Luisa Villa era balzata alla ribalta delle cronache a marzo, quando, alla guida della Porta Spinola, Rsa di Mariano Comense, con 9 colleghi aveva scelto di vivere accanto ai nonni barricandosi dentro per un mese. Un’impresa che ha permesso di salvare molti anziani nei primi periodi terribili del Coronavirus. Determinata e infaticabile, aveva segnato turni continui, trasformando la palestra in una maxi camerata con una tabella di marcia precisa per lei e il personale che aveva scelto di restare.
Ora arriva in una rsa finita per altri motivi sui giornali: tra le prime situazioni da affrontare c’è lo scandalo dei maltrattamenti nei confronti di 6 ospiti anziani scoppiato lo scorso anno.
"È un grande impegno che affronterò mettendo a disposizione della mia comunità tutta la mia esperienza - dice - . Abbiamo riaperto con estrema cautela ai parenti dei nostri 161 ospiti". Luisa Villa racconta con entusiasmo i tanti progetti che vuole realizzare e si è messa pure alla ricerca del direttore amministrativo, posto rimasto vacante dopo le dimissioni di Lorenzo Guzzetti. Anche tutto il cda è stato rinnovato. "È stato riattivato il servizio parrucchiera importante per i nostri ospiti. Inoltre è stato istituito un comitato multidisciplinare, composto da diverse figure professionali, incaricato della gestione di tutte le attività legate all’emergenza sanitaria ancora in corso. Un’altra bella notizia è che sono terminati tutti i lavori relativi alla ristrutturazione della cucina centrale e i pasti vengono preparati direttamente in struttura. Ma soprattutto c’è una brutta storia che ha denigrato il buon nome della casa di riposo che opera sul territorio besanese da oltre mezzo secolo. I quattro assistenti sanitari erano stati denunciati dai carabinieri per maltrattamenti e percosse sugli anziani ospiti".
A quanto era emerso dalle indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Monza e coadiuvate da intercettazioni ambientali e immagini registrate con microspie, i quattro dipendenti denunciati, tre donne e un uomo, avrebbero vessato e picchiato anziani tra gli 81 e i 99 anni, dall’agosto 2018 al marzo. "La prossima settimana ho l’appuntamento con gli avvocati per parlare dell’imminente processo e il risarcimento danni da quantificare, visto che il buon nome della casa di riposo “Giuseppina Scola” è stato infangato - conclude la neo presidente -. La Fondazione, già dai mesi scorsi si è costituita parte civile e chiederà un risarcimento danni per il buon nome della realtà besanese. Oltre ai quattro licenziati, ci sono stati altri dipendenti allontanati, poiché non hanno mai agito male contro gli ospiti, ma erano a conoscenza dei fatti e non hanno mai riferito nulla alla dirigenza della casa di riposo. Per fortuna è acqua passata e ora se è possibile, siamo ancora più scrupolosi e attenti nei confronti degli ospiti".