Se Adriano Galliani mobilita i ministri Tajani e Salvini, in tour elettorale con il candidato del centrodestra in corsa per il Senato, con Marco Cappato scendono in campo i sindaci. Ieri mattina il primo cittadino di Milano Beppe Sala e il collega monzese Paolo Pilotto si sono presentati al fianco del tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, sostenuto dal centrosinistra, nel nuovissimo contenitore di eventi e lavoro in via Mauri “Space for You“.
Sicuro fin dall’inizio l’endorsement di Sala, tutt’altro che prevedibile invece la partecipazione di Pilotto, primo firmatario della lettera mandata in piena estate dalla base Pd a Elly Schlein per chiedere una candidatura locale legata al partito.
E Cappato ha ringraziato il sindaco di Monza per la partecipazione: "So che non era scontata", ha detto, ricordando il ruolo di Pilotto e degli altri esponenti del Pd nella contestazione della prima ora. "Con loro in queste settimane abbiamo fatto campagna elettorale partendo dalle cose da dire e non dalle alleanze partitiche". Pilotto non si sbilancia, parla di pragmatismo dei sindaci e rivendica il ruolo del centrosinistra in Brianza: "Il voto al centrosinistra non ripara il disastro generato da altri di una politica senza visione di lungo periodo, ma costruisce una lettura, legge i bisogni delle persone, è un voto di costruzione di una ampia visione che possa reggere nel tempo". Per Cappato un’occasione per togliersi i sassolini dalle scarpe: "La superficialità con cui Adriano Galliani parla di fine vita è offensiva e manca di rispetto nei confronti della delicatezza insita nel tema del fine vita. Va in giro a raccontare che io sono per la morte e lui e per le cure manifestando una totale insensibilità per il drammatico problema delle persone che soffrono nella fase terminale della vita e mentendo su quanto da anni porto avanti".
Deciso il sì di Sala, legato a Cappato da un’amicizia che dura da 15 anni. "Da elettori dobbiamo essere assolutamente certi delle motivazioni che spingono il candidato che votiamo a rappresentare il territorio. E Marco queste qualità le ha dimostrate da molto tempo: la dedizione, l’impegno in prima persona, la volontà di mettersi sempre in discussione, sono caratteristiche quasi uniche. Noi due non siamo d’accordo su tutto, ma sul senso del fare politica, sì. Da cattolico in passato ho appoggiato le posizioni di Marco con dei turbamenti all’interno, uno riconosce da che tipo di cultura è stato generato e io venga da una famiglia ultracattolica, ma è chiaro che la contemporaneità è tutto e deve guidare le nostre scelte". Per Sala la Brianza è cresciuta, ma lo sviluppo ha portato a un territorio troppo costruito e un po’ mono-pensiero.
"La Brianza è chiamata a interpretare il cambiamento", conclude. La prima sfida per quella che con Milano è "una sola urbe" è quella della mobilità, che significa costruire alternative all’auto. Con un impegno: "Alla metropolitana Monza-Milano mancano 200 milioni – conclude Sala – ma la faremo".