"Benefici ambientali e sociali? Col nucleare"

Pierluigi Tagliabue, 21enne con la passione per ’il mondo subatomico’ è già coinvolto in progetti europei sulla transizione ecologica

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di Alessandro Crisafulli

"Sono sempre stato appassionato del mondo atomico e subatomico". Parole di Pierluigi Tagliabue, 21enne, per cui la parola nucleare equivale a percorso di studi, obiettivo lavorativo, scopo sociale: "Perché l’energia nucleare è quella che può garantire il rilascio nell’atmosfera della minore quantità di sostanze alteranti del clima, insieme alla maggiore stabilità. L’eolico e il solare, ad esempio, sono strettamente legati al sole e al vento, che stabili non sono". Un impegno enorme e un percorso nitido, quello che si sta costruendo tra i libri e con esperienze arricchenti. "La passione è nata tra le aule del Politecnico – racconta il giovane talento di Sovico, uscito dal Frisi di Monza -, a ’prendermi’ è stato un corso su passato, presente e futuro dell’ingegneria nucleare".

Tagliabue è già coinvolto in progetti quali YES, l’associazione europea Young leaders in Energy and Sustainability: "Il team italiano è nato il marzo scorso con me e due ragazze – spiega -. L’obiettivo è avvicinare i giovani ai temi della transizione energetica. L’anno prossimo, a Torino, organizzeremo il meeting europeo, con ospiti ed eventi". Temi che il giovane di Sovico sente come impellenti. E che trasporta anche in un’altra avventura straordinaria: Aurora Fellows, programma nazionale per sostenere giovani talenti, attraverso mentor, percorsi formativi innovativi. "E’ un percorso entusiasmante - sottolinea -. Abbiamo affrontato temi come blockchain, intelligenza artificiale (Ai), motivazione personale". Tra le opportunità, anche quella di scegliere una esperienza da vivere in prima persona: "Abbiamo scelto l’Expo di Dubai. Vogliamo conoscere una startup di Abu Dhabi che lavora sull’Ai e una persona che si occupa di sicurezza nucleare negli Emirati". Alla quale Tagliabue non mancherà di riservare un "fuoco di fila" di domande: "Sono convinto che il nucleare sia la soluzione migliore – sostiene -: non deve sostituirsi alle energie rinnovabili, ma essere di supporto. La sicurezza non è una criticità, bisogna trovare la soluzione migliore per gestire le scorie radioattive". Lui le idee le ha molto chiare: proseguire gli studi a Zurigo, fare esperienza in una società che gestisce impianti nucleari, "poi magari avere un ruolo decisionale in una grande azienda del settore: per portare i benefici sociali e ambientali in cui credo".