Beltrami e i soccorritori. Salite fatali per i più esperti

Anni a salvare gli altri, poi una fatalità: i lariani scomparsi in montagna

Beltrami e i soccorritori. Salite fatali per i più esperti

Beltrami e i soccorritori. Salite fatali per i più esperti

La montagna, bella, a volte letale. Valentino e Maxi sono gli ultimi due alpinisti lecchesi che hanno perso la vita inseguendo la loro passione più grande. La mattina del 26 giugno 2017 ha perso la vita sul Mont Dolent, nel massiccio del Monte Bianco, Gian Attilio Beltrami, Gianni per tutti: aveva 64 anni ed era il presidente della XIX Delegazione lariana del Soccorso alpino e speleologico lombardo, una delle più vaste d’Italia per territorio e numero di tecnici volontari, che include le province di Lecco, Como, Varese e Pavia. Stava accompagnando nell’ascesa un altro alpinista, un 23enne della provincia di Milano. Il 16 febbraio 2018 sulla montagna di casa, la Grignetta, hanno perso la vita Ezio e Charly: Ezio Artusi di Introbio e Giovanni Giarletta, anche loro due soccorritori del Soccorso alpino della XIX lariana. Ezio aveva 41 anni, Charly 37. Sono stati travolti da una valanga in Grignetta.

Charly solo tre settimane prima era salito in vetta al Cerro Torre, dall’altra parte del mondo, la cima simbolo dell’alpinismo lecchese. Il 13 maggio 2020, un’altra tragedia ha colpito l’alpinismo lecchese. Berna, Matteo Bernasconi, classe 1982, uno dei mitici Ragni, stava risalendo un canalone del Pizzo del Diavolo, in Valtellina. Pure lui è stato travolto da una valanga. Le sue ceneri sono state poi disperse sul Pizzo Badile, a testimonianza di un legame indissolubile con le cime e di un amore incondizionato con la montagna. Dieci anni fa, nel marzo del 2014, Marco Butch Anghileri perse la vita sul Monte Bianco, mentre scalava in solitaria la via Jöri Bardill sul pilone centrale.