
Il Cadom di Monza celebra 30 anni con il contest "Generazione rispetto" per contrastare gli stereotipi di genere nelle scuole. Opere premiate e riflessioni sul femminicidio.
Per festeggiare i 30 anni del Cadom, visto l’aumento delle richieste d’aiuto da parte delle teenagers, l’associazione ha pensato a un contest dedicato alle scuole dal titolo “Generazione rispetto“ a cui hanno partecipato una decina di scuole, 73 studentesse e studenti, grazie a un bando del Comune di Monza: “Un ponte per...“. I lavori premiati sono stati al primo posto il video “Barbieland“ dell’ Istituto Leone Dehon, classe IV Istituto professionale socio sanitario, seguito dal video “Silenzi spezzati“, di Lorenzo Fanelli, Lorenza Costa, Viola Lancellotti e Serena Maria Terzo, del liceo Zucchi; il lavoro multidisciplinare testo/canzone e elaborato scritto dal titolo “Specchio rotto“, della classe IV FTU Istituto superiore Mapelli e l’installazione artistica “Volti“, di Arianna Corno, del liceo artistico Preziosissimo sangue. I ragazzi di 4° dell’istituto professionale Dehon, sotto la guida della professoressa Anna Giovenzana, hanno creato un lavoro composito.
Il chiostro della scuola è abitato dalle frasi di famosi pensatori dell’antica Grecia e Roma che giustificavano l’inferiorità della donna come incapace di sopportare fame, freddo, caldo e guerra. Sulle scale della scuola riecheggiano in loop le frasi degli stereotipi di genere. "Anche i titoli dei giornali - fanno notare Mia Frigerio e Mariele Dell’Orto, studentesse della scuola - motivano e quindi implicitamente a “scusano“ il femminicidio". C.B.