STEFANIA TOTARO
Cronaca

Autodromo Monza, la Procura in Appello chiede 5 assoluzioni

In primo grado erano stati condannati per corruzione, turbativa d'asta e usura

Un'aula del Tribunale

Un'aula del Tribunale

Monza, 17 Ottobre 2019 - La Procura generale ha chiesto l'assoluzione per i cinque condannati dal Tribunale di Monza al processo sulla gestione dell'autodromo di Monza. I giudici monzesi hanno inflitto 3 anni e 10 mesi all'ex direttore generale della Sias (la società che gestisce il circuito monzese) Enrico Ferrari per corruzione, turbativa d'asta e usura; 2 anni e 9 mesi alla responsabile del settore sviluppo economico del Comune di Monza Giuseppina Panuccio; 1 anno con la pena sospesa alla figlia della Panuccio, Federica Evangelista; 8 mesi al dirigente del settore pianificazione territoriale del Comune di Monza Mauro Ronzoni e 6 mesi alla legale rappresentante del campeggio nel parco Silvia Villa. Le condanne riguardavano l'appalto per la ristorazione all'interno dell'autodromo a favore della figlia della Panuccio in cambio del via al progetto del distributore di carburanti ecologici. Al processo davanti alla Corte di Appello di Milano, invece, la Procura generale ha presentato richiesta di assoluzione con formula piena per tutti gli imputati. La Sias, parte civile per il bando di gara sulla ristorazione, ha invece chiesto la conferma delle condanne. La Procura di Monza aveva presentato appello contro l'assoluzione degli imputati di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni per le bolle sull'asfalto del circuito durante la Superbike del 2012. La sentenza dei giudici dell'appello è prevista per il 14 novembre.