
Il presidente della Sias Giuseppe Redaelli
Monza, 3 agosto 2020 - Doveva essere l’anno zero del “nuovo” autodromo. Il primo con le spalle coperte dalla proprietà di Aci Italia. Quello con l’orizzonte di altri 5 anni di Formula Uno e di “un calendario di attività di primissimo livello internazionale che avrebbe permesso al Tempio della Velocità di ospitare le maggiori competizioni automobilistiche”. Quello dei primi grandi cantieri per proiettare l’impianto nella modernità. E invece l’emergenza coronavirus ha stravolto i piani.
«La prospettiva 2020 è molto negativa", il conto amaro di Giuseppe Redaelli, appena riconfermato per altri tre anni alla presidenza di Sias, la società in house di Automobile club d’Italia che gestisce il circuito nel Parco di Monza. Riconfermato lui e l’intero Cda: il vicepresidente Enrico Radaelli e i consiglieri Giuseppina Fusco, Maria Cristina Pagliara e Alberto Dossi. Ora restano da individuare il direttore generale e un responsabile dell’area commerciale, ruoli fino ad ora ricoperti da Pietro Benvenuti che dopo due anni e mezzo ha deciso di lasciare Monza "per motivi famigliari". Al suo posto, fino alla nomina dei nuovi manager che si concretizzerà dopo l’estate, Alfredo Scala, uomo Aci che negli ultimi anni non ha mai trascurato il suo legame con Monza nonostante incarichi tra l’autodromo di Vallelunga e il Centro guida sicura di Arese.
Nell’attesa, c’è un Gran premio da organizzare. "Sarà rigorosamente e definitivamente a porte chiuse tanto che abbiamo già avviato le procedure di rimborso dei biglietti già acquistati - chiarisce Redaelli al termine delle ormai quotidiane riunioni sulle procedure di sicurezza -. La situazione cambia da un Gp all’altro, le misure vengono aggiornate diventando sempre più rigorose". Sia dentro i confini dell’autodromo sia all’esterno. "Ci stiamo confrontando con la Prefettura e tutti gli enti coinvolti per garantire un piano di sicurezza lungo tutto il perimetro del circuito. Dobbiamo fare in modo che non ci siano imprevedibili incontri". Per il fine settimana del 6 settembre, intanto, sono stati riasfaltati alcuni tratti di pista, sistemati i cordoli e completata la nuova e tecnologicamente avanzata direzione gara. Mentre "sulle grandi opere siamo fermi".
Il piano prevedeva di chiudere l’autodromo subito dopo il Gp di Formula Uno per poter allargare i sottopassaggi migliorando così la viabilità storicamente critica all’interno del circuito. Cantieri finanziati direttamente da Aci e che avrebbero riconsegnato un circuito più funzionale per la primavera del 2021. Tutto è stato inevitabilmente bloccato. "Sospeso, non cancellato - ci tiene a precisare il presidente Sias -. Le intenzioni rimangono tutte confermate, ed è plausibile che il cantiere verrà spostato tra il 2021 e il 2022". E’ una questione pratica di calendario, ma anche economica: "Si tratta di lavori che hanno costi importanti, ma oggi ci sono altre priorità". Tanto che "subito dopo l’estate ci incontreremo con il Consorzio Parco per ragionare sugli interventi più urgenti da portare avanti". Occorre ritrovare il baricentro in una stagione che dal 2019 aveva ricevuto in dote “la stima ritrovata dei promoter e un bilancio con un leggero attivo”.
Il 2020 "sarebbe stato memorabile per Sias, anche grazie alla firma del nuovo contratto con Formula Uno che garantisce il Gp d’Italia a Monza per i prossimi cinque anni, oggi diventati sei a seguito della rinegoziazione dovuta alla gara a porte chiuse di quest’anno, e che aprirà soprattutto lo sviluppo di nuove opportunità commerciali". In ogni caso "il calendario saltato del 2020 riusciremo a riproporlo nel 2021 - anticipa Redaelli -, e sono certo che il solo pensiero a quei prevedibili magici momenti del 2022, quando sarà celebrato il centenario della fondazione del circuito, farà scatenare in tutte le persone coinvolte così tanta adrenalina da far superare ogni asperità". Per quel traguardo "vorrei poter mostrare un autodromo restaurato, con i nuovi sottopassaggi e con un maggiore interesse del pubblico italiano alle gare che faremo". Mentre per il sogno che negli ultimi anni in troppi hanno sbandierato vendendolo con parole al vento di avere un impianto polifunzionale, Redaelli riporta tutti coi piedi per terra: "Un’idea affascinante e utile, ma non è realizzabile dalla sera alla mattina. Certamente non per il 2022".