di Antonio Caccamo
Va malissimo il settore dell’auto. Gli ordini che non arrivano stanno mettendo in serie difficoltà le aziende brianzole legate all’industria automobilistica. Alla StMicroelectronics, il gigante mondiale dei microchip con base ad Agrate Brianza, hanno dovuto “raffreddare” la produzione per i prossimi 3 mesi. I delegati Fim e Fiom nella Rsu hanno evitato l’uso della cassa integrazione, utilizzando residui di ferie e altri istituti contrattuali. "L’accordo conferma i livelli occupazionali e introduce strumenti di gestione familiare all’interno dell’emergenza sanitaria", spiega Sergio Mariani, uno dei delegati. È stata anche inserita nel pacchetto la proroga dei contratti a tempo determinato.
I giorni di rallentamento produttivo messi in calendario entro il 30 settembre "senza intaccare le spettanze 2021, fatta salva volontarietà". I sindacati chiedono ai vertici della società italo-francese di sostenere il lavoro da remoto, lo smart working. Il problema è che la crisi del mercato dell’auto, peggiorata dalla crisi sanitaria mondiale, ha avuto pesanti ripercussioni nello stabilimento brianzolo dei super-ingegneri dove lavorano 4.700 persone. A soffrire è soprattutto il reparto Ag8, quello dei componenti elettronici tradizionali delle auto; controllo motore, airbag, abs. Ma gli effetti, anche se in misura minore, si sono registrati anche nell’R2, dove si progettano e producono dispositivi per l’auto intelligente. L’accordo di raffreddamento coinvolge anche i dipendenti a contratto di somministrazione, cioè a tempo determinato. I lavoratori di Ag8 e Agm saranno a casa 10 giorni tra ottobre e dicembre, 8 giorni il personale a supporto della produzione, come i manutentori. Otto giorni in meno di lavoro in tre mesi faranno nell’R2 (7 gli indiretti) e 7 nell’Ews, il reparto dove si eseguono i test dei circuiti integrati. "La situazione di Agrate nel terzo trimestre era preoccupante soprattutto nell’Ag8 poi il calo è peggiorato nel 4° trimestre e ha toccato anche il reparto R2, dedicato all’elettrificazione evoluta delle automobili, il settore delle smart car". Per fortuna va bene la divisione Mems, le micromacchine presenti in quasi tutti gli aggetti elettronici di uso quotidiano, dallo smartphone fino alle scarpe contapassi, di cui Agrate è una delle più grandi fabbriche al mondo.
Si spera nella ripresa del mercato automobilistico. La Rsu ha messo in calendario un incontro sindacale con i massimi livelli della divisione Mems e Automotive per capire quali sono le previsioni nel breve e medio periodo a livello mondiale. La preoccupazione non manca. Anche perché la pandemia non passa e la ripresa è lontana. I delegati Fim e Fiom si aspettano dalla direzione aziendale azioni e investimenti "per garantire agli impianti del sito di Agrate stabilità manifatturiera, sia in termini occupazionali che di processi avanzati". Intanto per colpa della Covid subirà un rallentamento di 6 mesi il nuovo reparto R3, la nuova frontiera tecnologica, basato sulla produzione di fette di silicio a 12 pollici. L’apertura slitterà al 2022. "Solleciteremo l’intervento della politica, a partire dal governo nazionale - dice Mariani - La politica non può stare fuori da questa partita".