Assegni truffa con l’inchiostro cancellabile

Assegni truffa  con l’inchiostro  cancellabile

Assegni truffa con l’inchiostro cancellabile

Avrebbe usato anche la penna con l’inchiostro cancellabile per alterare gli importi dei pagamenti sugli assegni a lui consegnati per le forniture come agente di un’azienda di prodotti surgelati, riuscendo ad intascare più di 90mila euro dai clienti, titolari di bar tra Monza e il Vimercatese. Ora vuole risarcire i danni prima di scegliere di patteggiare o, in alternativa, venire giudicato con il rito abbreviato. E nel frattempo ha subìto un sequestro da parte dell’Agenzia delle Entrate. Alla sbarra un 40enne brianzolo, imputato di truffa e appropriazione indebita. Al dibattimento vogliono costituirsi parti civili per ottenere un risarcimento del danno il datore di lavoro dell’agente e una decina di titolari di locali coinvolti nel presunto raggiro. Per truffare i clienti l’agente avrebbe "approfittato dei momenti di maggiore affluenza della clientela nell’esercizio commerciale" per sottoporre ai soci gli importi da pagare in modo che non potessero prestare la sufficiente attenzione. Secondo alcune presunte vittime l’agente avrebbe usato una penna con l’inchiostro cancellabile per modificare in un secondo momento gli importi degli assegni da incassare. Un sistema che avrebbe permesso al quarantenne di intascare illecitamente circa 90mila euro in due anni, tra il 2018 e il 2020. La difesa dell’imputato ha ottenuto un rinvio perché pendono trattative con le parti offese per il risarcimento dei danni, pare al momento interrotte dal sequestro subìto dal 40enne a livello fiscale che gli ha causato un inaspettato esborso, anche in vista di un eventuale patteggiamento della pena. Si torna in aula a giugno.

S.T.