
di Dario Crippa
La donna era magra, molto magra. Eppure aveva quell’addome che stava crescendo a dismisura in maniera sempre più imponente, provocandole tutti i disturbi connessi immaginabili.
"Quando è arrivata da noi, inviata dal suo medico di base, si pensava che avesse un’ascite, vale a dire un liquido libero nell’addome". spiega il dottor Luca Buonaiuto, chirurgo di 36 anni del Policlinico di Monza.
Non era così. Quando è arrivato il referto della Tac, e la donna è tornata a farlo vedere, i medici si sono trovati davanti a qualcosa di davvero impressionante: un tumore all’ovaio destro da 10 chilogrammi e mezzo, della circonferenza di 40 centimetri.
Il dottor Buonaiuto e il primario del Dipartimento di Chirurgia Generale Oncologica e Bariatrica Mattia Pizzi, 42 anni, non hanno perso tempo. E hanno deciso di operare il prima possibile. Con quell’intervento chirurgico, il 17 agosto scorso, hanno letteralmente salvato la vita a quella donna, una 70enne brianzola.
"Tumori così grandi non sono comuni - spiega il dottor Buonaiuto -, anche se negli ultimi cinque anni me ne sono capitati altri due. Normalmente una massa tumorale si aggira sui 3-4 centimetri. Negli ultimi tempi abbiamo molto aumentato la nostra attività e abbiamo preso a operare con grande frequenza da quando un anno fa il dottor Pizzi è diventato primario. Facciamo anche 3-4-5 interventi al mese, pure ad agosto. L’intervento, vista la grandezza del tumore, è stato effettuato con un’operazione tradizionale, e non in laparoscopia. La donna due giorni dopo era già stata dimessa". Ora si staranno a vedere gli esiti dell’esame istologico e degli accertamenti per escludere che il tumore abbia creato delle metastasi nel resto dell’organismo.
La donna intanto "quando è uscita si sentiva più leggera. Come se appunto avesse perso dieci chilogrammi da un giorno all’altro".