BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Asparagi sotto acqua e gelo. Il meteo manda in crisi la coltivazione pregiata: "Mai così male in 20 anni"

Dagli abituali 5 quintali al giorno a disposizione (300 a fine kermesse) si arriva a malapena a 1 "Solo uno dei quattro fondi dedicati alla nostra specialità è attivo, gli altri tre sono allagati" .

Asparagi sotto acqua e gelo. Il meteo manda in crisi la coltivazione pregiata: "Mai così male in 20 anni"

Asparagi sotto acqua e gelo. Il meteo manda in crisi la coltivazione pregiata: "Mai così male in 20 anni"

Asparago rosa merce rara in tempi di cambiamento climatico. La pioggia e il freddo svuotano i campi di Mezzago, per i coltivatori sono state settimane difficili "sempre con gli occhi puntati al cielo sperando in un po’ di caldo", spiegano. Dagli abituali 5 quintali al giorno a disposizione "si arriva a malapena a uno, di solito arriviamo a 300 complessivi a fine evento", racconta Antonio Colombo, volto storico della Pro loco che gestisce il ristorante della kermesse nella splendida cornice di Palazzo Archinti.

La loro è diventata una corsa contro il tempo "e contro la colonnina di mercurio – aggiunge – di questo passo dovremo spostare la festa a giugno. E pensare che l’avevamo fissata a fine aprile proprio per l’anticipo che si registrava qualche anno fa. La stagione, invece, adesso, è molto tardiva, forse la più brutta degli ultimi 20 anni, solo uno dei quattro fondi dedicati alla nostra specialità è attivo, gli altri tre sono allagati".

La produzione finora è riuscita "a coprire il mercato locale, la Coop di Mezzago e la Conad di Bellusco, i due market che vendono la nostra leccornia abitualmente, ma la grande distribuzione è a secco".

Eppure la Pro loco non ha dubbi: "Contiamo di mettere a tavola nei quattro weekend fra il 27 aprile e il 19 maggio della Sagra quasi 4mila persone". Al ristorante dell’oratorio si è cominciato ieri, tutto esaurito anche per Vivi Mezzago. Le bizze del tempo non scoraggiano l’esercito dei golosi che non vedono l’ora di gustarsi la prelibatezza che cresce solo qui grazie al metodo di coltivazione, perché "sotto terra non avviene la fotosintesi clorofilliana", e grazie ai terreni ricchi d’argilla che "danno quel colore violaceo al nostro ortaggio", ricorda Gualtiero Mattavelli dell’Agricola Rino, asparagicoltore.

"Ho dovuto arrendermi, non ho aspettato che le punte diventassero rosa, finora ne ho venduti, anzi, bruciati, 10 quintali, ma erano verdi – alza le braccia Mattavelli –. La produzione dovrebbe ingranare nei prossimi tre giorni, stando al bollettino. Speriamo, perché il danno economico sin qui è grosso".

"Abbiamo destinato quel poco che c’era ai due ristoranti, il nostro e quello dell’oratorio – chiarisce Colombo – gli habitué non devono temere di rimanere a bocca asciutta: potranno gustarsi tranquillamente i famosi piatti che attirano qui centinaia di persone da mezza Lombardia in queste settimane".

Al lavoro in Pro loco ci sono 90 volontari. "Servono però anche volenterosi – scherza ma non troppo l’ex sindaco di Mezzago – soprattutto giovani disposti a cimentarsi nell’organizzazione. La macchina ingrana la quarta a partire da gennaio, altrimenti non riusciremmo a gestire un appuntamento con questi numeri. Ai tavoli ci sono tanti ventenni e trentenni nel momento clou, ma vorremmo che cominciassero prima. È tempo di ricambio".

Gli occhi di tutti in questi giorni sono puntati sulle previsioni del tempo. "I fondi deve essere asciutti per stendere i teli e raccogliere – conclude Gualtiero Mattavelli –. Speriamo. I nuvoloni che ci passano sopra la testa non promettono niente di buono".