Asfalti Brianza, l’incubo a Monza è ritornato

Notte con miasmi e malori per le esalazioni provenienti dal bitumificio già finito sotto sequestro, le proteste dei residenti

Migration

Monza, 7 maggio 2020 - Puzze e malori a Sant’Albino: in piena notte molti residenti si sono svegliati di soprassalto per l’odore acre che entrava nelle loro stanze e proveniente da Asfalti Brianza. Un incubo quello vissuto nella notte tra mercoledì e giovedì da molti abitanti del quartiere che, a causa delle temperature quasi estive, si erano addormentati lasciando le finestre leggermente aperte. "Intorno alle due di notte mi sono svegliato di soprassalto - racconta Massimiliano Riva -. Un fortissimo odore che non mi faceva respirare. Una stretta alla gola terribile". Una corsa alla finestra per prendere una boccata d’aria ma scoprire che, quell’odore proveniva dall’esterno. "Sono corso immediatamente nella stanza dei miei figli. Per fortuna loro non avevano lasciato la finestra aperta". Una situazione che ormai prosegue da sei anni quella denunciata dai residenti del quartiere: impossibile la convivenza con Asfalti Brianza, l’azienda che produce bitume finita in autunno sotto sequestro ma autorizzata a produrre per alcune ore durante la notte. "Abito a un km d’aria di distanza dalla ditta, ma quando soffia il vento l’odore arriva fino a casa nostra. Non possiamo vivere l’ennesima estate barricati in casa a respirare veleni. Non si può dormire con la finestra aperta e anche se si accende il condizionatore i miasmi entrando in casa". C’è chi si è rivolto al sindaco di Monza e poi condiviso la segnalazione sulla chat del Comitato di quartiere Sant’Albino. "Ci sono monzesi che fanno fatica a respirare e non a causa del Covid, il nostro Covid si chiama Asfalti Brianza. La puzza l’altra notte entrava anche con le finestre chiuse e poi ristagna nelle case". Un odore acre, che prende la gola e gli occhi. Qualcuno ha segnalato malesseri anche nel corso della giornata. Numerose le segnalazioni arrivate al Comitato che da sei anni denuncia la situazione e teme che, con l’avvicinarsi della bella stagione quando è massima la produzione di bitume, si ripeta l’inferno vissuto l’anno scorso. «Non rimaniamo con le mani in mano - spiega Paolo Teruzzi, storico componente del Comitato -. È da anni che denunciamo e riceviamo solo false promesse. Intanto sollecitiamo i sindaci di Monza, Brugherio e Agrate a farsi carico del problema e delle richieste dei cittadini direttamente con il sindaco di Concorezzo l’unico che può emettere un’ordinanza per la chiusura della ditta. L’azienda va chiusa definitivamente: è risaputo che emette polveri molto pericolose per la salute. Ribadiamo che non si tratta esclusivamente di un problema di puzze. Ci affideremo a un avvocato esperto in ambiente e porteremo la documentazione prodotta in Procura e in Prefettura. È da anni che sentiamo e respiriamo puzze allucinanti, a volte anche aromatizzate al cioccolato. Non ne possiamo più". Nel frattempo Teruzzi apre anche alla possibilità di una chiusura temporanea della ditta purché vengano fatte rilevazioni. "Ma non da parte di Arpa: vogliamo il Noe, il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri". Inoltre "raccogliamo, come la scorsa estate, le segnalazioni dei cittadini che ci indicano i l giorno, l’ora e il tipo di puzza che avvertono".