ANTONIO CACCAMO
Cronaca

"Asfalti Brianza Pericolo cancro"

Dopo i comitati di cittadini, a dirlo stavolta è Ats. E La Rondine vuole l’azienda chiusa per sempre

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di Antonio Caccamo

Asfalti Brianza presenta un rischio cancerogeno oltre che ambientale. A dirlo stavolta non sono i comitati cittadini ma un’autorità sanitaria come l’Ats Brianza durante la Conferenza dei servizi dedicata alla richiesta dell’azienda che produce asfalto per le strade di aumentare la produzione. L’Agenzia di tutela della salute ha messo a verbale che "emerge la presenza di pressioni ambientali sulla matrice aria tali da evidenziare una criticità per quanto riguarda il rischio tossicologico associato a taluni contaminanti, con valori significativamente al di sopra dei valori di accettabilità del rischio presenti in normativa e in letteratura".

Ma anche "per quanto riguarda il rischio cancerogeno associabile a organi bersaglio quali il sistema emopoietico, epato-renale e dell’apparato respiratorio per effetti cronici a lungo termine". Quanto basta per far dire a Francesco Facciuto, capogruppo della Rondine, minoranza in Consiglio comunale: "Ora si revochi l’autorizzazione a produrre". La Conferenza dei servizi del 25 febbraio cui partecipano tra gli altri Provincia, Comuni, Arpa e Ats, ha respinto le richieste di Asfalti Brianza.

L’azienda non potrà dunque aumentare i volumi di produzione né utilizzare nel ciclo produttivo il fresato d’asfalto, la montagna di rifiuti accumulata senza autorizzazione nel perimetro aziendale che a settembre 2019 è costata all’azienda il sequestro preventivo dell’area. I rifiuti non sono mai stati smaltiti e l’attività della fabbrica è tuttora sospesa per ordine della Procura. La Rondine e il Comitato quartiere Sant’Albino chiedono sia chiusa per sempre. "Le autorità pubbliche hanno finalmente dato un segnale chiaro e univoco, in difesa della salute e del benessere della cittadinanza", racconta Facciuto. Ma non basta. "Le considerazioni condivise da Ats ci consegnano uno scenario gravissimo, confermando tutte le principali preoccupazioni più volte espresse dal nostro gruppo e dai comitati cittadini. L’inerzia e la lentezza delle autorità pubbliche hanno esposto per diversi anni migliaia di cittadini a seri rischi per la salute".

Il capogruppo della Rondine ricorda che Asfalti Brianza è classificata come azienda insalubre di prima classe che il Testo Unico delle Leggi Sanitarie, all’articolo 216, obbliga a dimostrare di non recare danno alla salute dei cittadini che vivono nelle vicinanze. Cosa che, secondo il gruppo di minoranza, evidentemente Asfalti non è riuscita a fare. Il Comune, nella Conferenza dei servizi, ha dato parere negativo alle richieste dell’azienda.

"Ma non basta – dice Facciuto - Chiediamo che il sindaco Mauro Capitanio, in quanto autorità garante della salute dei cittadini, depositi una richiesta formale alla Provincia per ottenere una revoca immediata e definitiva dell’autorizzazione a produrre". "Dobbiamo fare in modo – conclude il capogruppo della Rondine – che questa sospensione si trasformi in un provvedimento definitivo. Per quel che ci riguarda, la nostra posizione è sempre la stessa. Asfalti Brianza è incompatibile con le migliaia di residenti che ne subiscono le esalazioni".