
Ascensore di vetro per l’Arengario. Costa 500mila euro, pronto nel 2025
Ci vorrà un altro anno, ma alla fine l’ascensore all’Arengario arriverà. Dopo l’infortunio di un visitatore, la causa intentata (e vinta) dall’associazione Ledha, le polemiche elettorali, ora il Comune ha trovato la quadra. Il Palazzo dell’Arengario avrà un ascensore interno per permettere anche a chi ha difficoltà motorie di raggiungere il primo piano della struttura, che potrà così riaprire al pubblico per mostre ed eventi. Lo ha stabilito la Giunta nell’ottica dell’abbattimento delle barriere architettoniche: saranno impiegati 500.000 euro. Gli interventi sull’edificio, la cui edificazione risale alla fine del tredicesimo secolo, consisteranno in opere di adeguamento della fondazione e consolidamento strutturale; demolizione di una porzione di solaio per l’innesto di un ascensore in vetro.
Il Comune ha svolto intanto indagini dettagliate per individuare le proprietà costruttive degli elementi che compongono l’Arengario, in particolare gli aspetti legati alle caratteristiche statiche e strutturali e di resistenza. Nello specifico, è stato effettuato il rilievo geometrico, materico e di degrado del palazzo; sono state determinate le caratteristiche fisiche delle strutture ed è stato eseguito un lavoro di sorveglianza archeologica. La consegna, verifica e approvazione del Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, primo passo per l’affidamento dell’opera e inizio dei lavori, è prevista entro la fine di aprile. La fine dei lavori è prevista per l’estate del 2025. Tutto dovrà esere approvato dalla Soprintendenza Archeologica di Milano. "Questo intervento - sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti - permetterà di restituire alla cittadinanza gli spazi di uno dei luoghi storici di Monza consentendo a tutti di accedervi. La Città è di tutti e deve essere accessibile a tutti".