Aria bocciata. Inizio anno da dimenticare

Misure restrittive applicate solo dopo giorni di smog alto.

Aria bocciata. Inizio anno da dimenticare

Aria bocciata. Inizio anno da dimenticare

Gennaio disastroso per la qualità dell’aria. Secondo i dati delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria di Arpa a Monza e Milano si contano già ben diciassette giorni di superamento della soglia critica per l’esposizione acuta all’inquinamento da polveri sottili (50 microgrammi per metro cubo d’aria). Non fanno meglio le altre città della pianura, a partire da Cremona e dagli altri capoluoghi, che risentono maggiormente delle polveri sottili secondarie: qui, come sottolinea Legambiente Lombardia, la concentrazione delle polveri sottili supera di dieci volte il valore guida per la salute umana raccomandato dall’Oms. Eppure, le misure di limitazione, per ora, sono state attivate solo martedì scorso a Milano, Bergamo, Pavia e Lodi, dopo 5 giorni (6 a Lodi) di superamento di Pm10; a Cremona e Monza sono state attivate dopo 7 giorni (già revocate a Lodi e Pavia). Paradossale la situazione bresciana dove non sono state prese misure solo perché in una singola giornata, nell’arco di dieci giorni, la media delle centraline Arpa era appena al di sotto della soglia critica: di conseguenza, dal 30 gennaio sono ripresi, senza alcuna limitazione, gli spandimenti di liquami zootecnici nei campi coltivati, attività che impatta sulla qualità dell’aria. E puntualmente, le concentrazioni di polveri sottili stanno peggiorando. "Non ci sono più scuse – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – per una Regione che pare disinteressarsi alla salute dei suoi dieci milioni di abitanti".

F.P.