Monza, sugli arbitri piove lo scandalo corruzione

Un volantino anonimo lancia accuse pesantissime sulla gestione dell’AIA di Monza. Il presidente Perego: "Regole rispettate"

 Il presidente della sezione di Monza dell’AIA, Sem Perego

Il presidente della sezione di Monza dell’AIA, Sem Perego

Monza, 16 febbraio 2020 - La "bomba" è messa nero su bianco in un volantino su un foglio “A4”. Una ventina di righe, qualche frase in grassetto. Una foto, tutti abbracciati. Soprattutto, un titolo di apertura forte, fortissimo: “Sezione AIA Monza, regali, sponsor, spinte, raccomandazioni, la legge non è uguale per tutti! Si fa carriera corrompendo”. E uno di chiusura “Benvenuti nell’AIA”. In mezzo accuse, nomi, circostanze, più o meno provate. Un fulmine a ciel sereno, il volantino – rigorosamente anonimo, e per questo con un valore relativo – che nei giorni scorsi è stato scritto, stampato e diffuso in una manciata di copie per la città. Che fa addensare le nubi sulla sezione monzese dell’Associazione italiana arbitri. Proprio loro, coloro che “ogni maledetta domenica” sono sui campi di calcio, su e giù tra le varie categorie, per ergersi a garanti del rispetto del regolamento.

Un ruolo fondamentale, chiave, imprescindibile. Una figura pronta a fischiare ogni infrazione, sgarro, irregolarità. A estrarre, se necessario, cartellini gialli e rossi. Perché la legge del pallone deve essere uguale per tutti e sempre. E poi? "Si chiede il rispetto delle regole degli associati, ma poi? Gli arbitri sono i garanti delle regole in campo?", si domanda l’autore del volantino, che prosegue: "Adesso vi spiego come stanno le cose nella sezione di Monza... si chiede agli arbitri di essere corretti, di rispettare il regolamento associativo, di pagare le quote entro i termini e via dicendo, ma poi solo per le élite si può concedere qualsiasi cosa".

E via con una serie di esempi, abbinati a specifici nomi di arbitri della Sezione. Ad esempio, l’arbitro, insignito del premio alla carriera come “fischietto” del Centro Sportivo Italiano (CSI) che "allo stesso tempo è arbitro e osservatore per AIA e Figc – viene denunciato nel volantino – e ce ne sono tanti che fanno così, cosa che da regolamento dell’AIA non si può fare, ma tutto il Consiglio sa e lo copre visto che questo signore porta molti voti per l’elezione del presidente di Sezione e il delegato sezionale che poi ha votato per Marcello Nicchi", che è il numero uno degli arbitri italiani.

E ancora l’altro fischietto che "ha regalato giacche e vestiti a molti arbitri di serie A, B e C, anche allo stesso Nicchi, ed è per questo che è diventato osservatore arbitrale di serie B e ispettore Figc". Non basta? Ecco un altro arbitro monzese, "che da qualche anno sponsorizza con la sua ditta" un importantissimo membro dell’AIA che con il suo team corre una storica gara podistica, con tutto il Consiglio direttivo che copre le magagne". Poi, "arbitri che fanno partite di tornei non autorizzati, pagati in nero". "Ma gli arbitri della base devono rispettare le regole altrimenti non fuori....Benvenuti nell’AIA".

Una serie di accuse, anonime, ma che di certo creeranno scompiglio nella Sezione monzese. Dove, tra i corridoi, qualcuno sussurra: "Ecco perché poi qui gli arbitri, se non vengono mandati via, scappano: non esiste la meritocrazia". Ma cosa c’è di vero in quel volantino così scottante? Il presidente della sezione di Monza dell’AIA, Sem Perego, mostra serenità. "Non vorrei nemmeno replicare - esordisce -. Posso dire comunque che si tratta di un volantino che è vecchio, forse di qualche mese fa". Vecchio ma con situazioni concrete o inventate? "Abbiamo un solo nostro arbitro che è arrivato a livello nazionale - dice - quindi non credo si possa parlare di chissà quali avanzamenti di carriera mossi dalla nostra Sezione".

Anche sulla questione del doppio arbitraggio in Figc e nel Csi, da parte di alcuni fischietti della sezione, smentisce, anche se non in maniera troppo convinta: "Posso sicuramente confermare che non è permesso dal nostro regolamento – afferma Perego – ma non ho evidenza di nostri associati che lo facciano". Se lo fanno, insomma, non ne sarebbe al corrente. Dunque, tutte le regole rispettate, da parte di chi dovrebbe essere il paladino delle stesse nel gioco del calcio? "Penso che tutte le regole siano rispettate – conferma il presidente di Sezione – se qualche nostro associato pensa che non sia così, conosce quali sono gli Organi preposti ai quali rivolgersi per segnalare le eventuali anomalie. Di certo non un volantino anonimo, che non ha nessun valore".