Monza, appalto scuolabus alla sbarra ma a rischio prescrizione

Le aziende campane, Dap e Angelino srl, sono accusate di turbativa d’asta. Nel mirino una gara d’appalto multilotto che riguardava sei Comuni brianzoli

Nel 2020 i carabinieri avevano riscontrato alcune irregolarità

Nel 2020 i carabinieri avevano riscontrato alcune irregolarità

Monza -  Si apre il dibattimento per l’odissea della presunta turbativa d’asta nelle gare d’appalto per il trasporto scolastico in diversi Comuni e viene rinviato a gennaio, con la prescrizione che ormai incombe sulla parte più datata dei fatti contestati.

Alla sbarra al Tribunale di Monza ci sono Pasquale Angelino, amministratore delegato della Dap srl, e Lorenzo Angelino, amministratore delegato della Angelino srl, le aziende del Napoletano accusate di avere reso dichiarazioni non veritiere in merito ai loro requisiti per aggiudicarsi tra il 2014 e il 2017 una gara d’appalto multilotto che riguardava sei Comuni: Cogliate, Meda, Lentate sul Seveso, Seveso, Limbiate e Usmate Velate. Secondo i capi di imputazione gli Angelino avrebbero falsamente attestato, nell’offerta per partecipare alla gara pubblica, la disponibilità di un’autorimessa e di autobus destinati esclusivamente al servizio richiesto, tra cui anche alcuni dotati di pedana riservata ai passeggeri con disabilità.  Gli enti locali, oltre ai Bonfanti, la cui storica società per 40 anni ha gestito il trasporto scolastico prima dell’arrivo degli Angelino padre e figlio, si sono costituiti parti civili per ottenere un risarcimento dei danni. Ma il processo, iniziato con l’ammissione delle prove, è stato rinviato tra 9 mesi.

Quella relativa al trasporto scolastico delle società degli Angelino è una vicenda che si trascina da anni, in cui invano i comuni coinvolti hanno cercato di mettere mano all’appalto, in passato già oggetto di attenzioni, quando fu criticata la gara effettuata dalla Centrale unica di committenza della Provincia di Monza e Brianza, che ha affidato l’incarico per 4 anni alla Dap di Caivano. Un’assegnazione che ad un certo punto fu revocata dalla stessa Cuc, che però a distanza di un paio di mesi, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, dovette deliberare una revoca della revoca in autotutela, lasciando tutto com’era, ovvero con il servizio assegnato. In alcuni comuni dove il contratto era scaduto gli imputati, che negano le accuse, hanno anche riottenuto l’appalto, anche perché nessun’altra società concorrente si è presentata alla gara e quelle storiche che si erano occupate del servizio in passato sono cadute sotto il peso della mancanza delle commesse che fino ad allora le avevano tenute in piedi.

L’8 maggio 2019, poi, si era sfiorata la tragedia a Seveso Altopiano, quando nel pomeriggio un pullman, che di lì a breve avrebbe fatto salire i bambini della scuola Bruno Munari, ha preso fuoco molto probabilmente a causa di autocombustione. Tanta paura e nessun ferito, a parte una leggera ustione alla mano del conducente. Nel 2020 i carabinieri avevano riscontrato su alcuni scuolabus in servizio irregolarità ed inefficienze e ne avevano disposto la sospensione dalla circolazione fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.