Emergenza Alzheimer. Pochi centri specializzati

L’allarme del sindacato: tante persone in attesa, mancano anche badanti

Emergenza Alzheimer. Pochi centri specializzati

Emergenza Alzheimer. Pochi centri specializzati

Aumentano le valutazioni di casi di Alzheimer, ma i posti sono ancora troppo pochi rispetto alle esigenze. Questo è uno dei grandi problemi che nell’immediato futuro bisognerà affrontare, secondo Giovanna Mantelli, segreteria generale Pensionati della Cisl di Brescia che segue da tempo anche la questione Rsa. A livello regionale, nel 2023 erano 4.366 i posti letto dei nuclei Alzheimer, sostanzialmente stabili rispetto ai 4.341 del 2022 e ai 4.354 del 2019; i numeri maggiori sono in Ats Milano, Insubria e Monza Brianza. Resta, poi, il problema delle liste d’attesa.

"In Ats Brescia abbiamo un numero elevato di persone in liste d’attesa – spiega – ma il 30-35% andrebbero cancellate, perché le famiglie, per cercare un posto, fanno domanda in più strutture. Nel 2023 erano 20mila, per il 2024 l’ultimo dato disponibile è di 14mila, segno che la situazione sta migliorando, anche se il problema c’è. Stiamo registrando, infatti, anche la difficoltà di trovare badanti qualificate, per cui le famiglie disperate fanno più domande per trovare un posto. Di sicuro c’è che il bisogno è in costante crescita, perché le persone non hanno la possibilità di prendersi cura a domicilio, in autonomia, dei loro anziani". A questo bisogno corrisponde, però, il costo elevato delle rette. La delibera di Regione Lombardia dovrebbe mettere un freno, ma bisognerà vedere come andrà a finire il contenzioso al Tar, visto che c’è il ricorso di Uneba (che riunisce oltre 450 realtà del socio-sanitario non profit).

Da parte sua, chi gestisce queste strutture evidenza, infatti, che il sistema rischia di diventare insostenibile in quanto l’aumento previsto dalla Regione (a fronte del blocco della quota a carico delle famiglie) non è sufficiente a coprire tutti i costi, aumentati anche per effetto delle complessità sempre maggiori degli ospiti. Ma sulle Rsa incombe anche lo stato di agitazione lavoratrici e dei lavoratori a cui si applicano i Contratti Aiop Rsa e Aris Rsa, dichiarato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl a fronte dello stallo delle trattative con le associazioni datoriali (a loro volta in attesa di risposte da Ministero e conferenza delle regioni sulla copertura dei costi contrattuali). "La situazione – scrivono i sindacati – è diventata insostenibile: gli ultimi Ccnl Aris e Aiop Rsa sono stati stipulati oltre 12 anni fa e non sono in grado di garantire i diritti e le tutele sotto il profilo giuridico ed economico di lavoratrici e lavoratori, i cui salari sono gravemente erosi dall’inflazione".

F.P.