
di Sonia Ronconi
Antonio Castelli, 71 anni, pensionato, è uno spirito eclettico, artistico ed è letteralmente un vulcano di idee e grinta. Sposato, padre di due figli con quattro nipoti a cui dedica molto tempo. Oltre che dipingere e fare il nonno, segue con passione le attività sportive di figli e nipote e fa parte del direttivo del Circolo culturale "Gli Amici dell’Arte" di Meda.
Una “well crafted life“, una vita ben plasmata; la sua casa ne riflette la personalità nell’arredamento, negli oggetti, nei dettagli, in buona parte fatti con le sue mani; come la scala "di design" che porta allo studio nella mansarda, le porte, le boiseries, ed una vasta collezione di quadri, copie d’arte: Caravaggio, Boucher, Canaletto e altri.
Entrando nella sua dimora , si percepisce l’amore verso ogni piccolo oggetto realizzato dalle sue sapienti mani. "Sono andato in pensione 14 anni fa, non avevo mai dipinto, ma ho sempre amato l’arte e la cultura del bello. Io stesso realizzo i supporti e telai che poi li faccio vivere dipingendoli con la vernice acrilica. Ho realizzato circa 70 quadri, sono riproduzioni di grandi opere. Sono gelosissimo dei miei dipinti, ho partecipato solo a 3 mostre, perché non mi interessa. Dipingo solo per la gioia di farlo, ne ho regalati alcuni ai miei due figli, Alessandro e Andrea. Salgo in mansarda e con il sottofondo dei Pink Floyd (per me è musica celestiale) mi perdo e a volte vado a letto la mattina".
Antonio mostra con orgoglio i suoi capolavori su tele da medie a misure grandissime, ben 13 opere del Caravaggio, il suo preferito ad altri artisti immortali. Le sue opere sono così perfette che 3 anni fa ad una mostra a Lazzate a Casa Volta, una signora gli aveva proposto cifre esagerate per tre quadri, ma Antonio ha rifiutato. "Ho iniziato a lavorare presto come decoratore nella bottega del mio amico Luigino Angeli, laccatore e doratore, per quasi vent’anni. Ama i motori sin da giovane non si perde un Gran Premio di Monza, ai tempi, scavalcando le reti di recinzione e rimanendovi due o tre giorni dormendo in tenda.
Il suo percorso lavorativo intanto prosegue: diventa commissario di percorso, vedere i meccanici smontare e rimontare la monoposto di Elio De Angelis… gli fa nascere la passione della meccanica, da cui l’hobby dei go-kart su cui va a girare in pista con i due figli. (In realtà Alessandro, il più piccolo di 38 anni è anche un ex ginnasta ed ora è responsabile della sezione federginnastica al Comitato Lombardia).
Nella vita lavorativa Castelli viene assunto all’ACI a Milano e nel pomeriggio continua a fare il decoratore da Enrico Tintori a Carugo. A volte finisce a notte fonda e torna a Meda a piedi. Dopo una dozzina d’anni diventa commerciale per una delle prime aziende che vendono direttamente i divani ai privati nelle fiere in tutta Italia sino alla pensione.
Adesso ha sempre un gran da fare, anche in cantina ha una piccola officina, fornita di tutti gli attrezzi possibili e immaginabili per meccanica, falegnameria, idraulica, elettricità e ci sono anche diverse Vespe Piaggio perfettamente restaurate, dal motore alla carrozzeria. Tutto in accurato ordine nei rispettivi carrelli, cassette, armadi. Antonio è in grado di fare tutto. "Non proprio, se non avessi mia moglie Rinella (con la quale è sposato da 45 anni) morirei di fame, per il resto l’aiuto anche nei mestieri domestici" racconta sorridendo. Antonio Castelli fa parte del direttivo dell’associazione culturale "Gli Amici dell’Arte" , con i quali fa la guida ogni ultima domenica del mese alla chiesa di san Vittore in Villa Traversi. "L’ultimo quadro che ho dipinto è proprio il rosone centrale della chiesa di San Vittore".