Un 79enne è stato operato
da sveglio per un aneurisma all’aorta addominale. "Intervento eccezionale
e unico nel suo genere"
a Bergamo, annuncia l’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Mentre i chirurghi rimuovevano un’endoprotesi aortica addominale impiantata anni prima e ricostruivano il tratto
di aorta grazie a una nuova protesi chirurgica – spiegano dall’Asst – il paziente è rimasto sempre sveglio, per circa un’ora e mezza. Gli anestesisti gli hanno praticato solo l’eperidurale perché i rischi dell’anestesia generale sarebbero stati troppo alti per l’anziano, affetto da una severa patologia respiratoria che rendeva impossibile intubarlo.
A dieci giorni dall’intervento Livio "sta bene e racconta
di non aver provato dolore durante l’operazione".
I medici della Chirurgia vascolare prevedono
di dimetterlo in settimana.
Già nel 2015 il paziente
era stato sottoposto
a un intervento all’aorta addominale. Un aneurisma sottorenale rendeva necessario impiantare un’endoprotesi. L’operazione era stata eseguita per via femorale: una tecnica mininvasiva, che evita l’anestesia generale.
Sette anni dopo però
la situazione si complica. L’endoprotesi si era spostata lungo l’aorta particolarmente tortuosa, provocando
un aneurisma di 8 centimetri
di diametro. A scoprirlo,
gli specialisti del reparto
di Pneumologia diretto da Fabiano Di Marco, professore di Malattie dell’apparato respiratorio dell’Università Statale di Milano. Un’angio-Tac esclude la stessa tecnica mininvasiva ma Lorenzo Grazioli, responsabile dell’Anestesia e Rianimazione cardiochirurgica, esclude anche l’anestesia generale.
La sola strada era un intervento di chirurgia classica con l’incisione dell’addome. Senza intubazione, con un’anestesia epidurale, a paziente sveglio.