MANUELA MARZIANI
Cronaca

Altri due mesi per la verità. L’autopsia sul trapper Jordan: "Bisogna ancora approfondire"

Il legale della famiglia del giovane di Bernareggio trovato senza vita in carcere a Pavia "Tutte le piste sono aperte", intanto oggi potrebbe arrivare il via libera ai funerali.

Altri due mesi per la verità. L’autopsia sul trapper Jordan: "Bisogna ancora approfondire"

Altri due mesi per la verità. L’autopsia sul trapper Jordan: "Bisogna ancora approfondire"

È stata effettuata ieri all’istituto di medicina legale di Pavia l’autopsia sul corpo di Jordan Jeffrey Baby, il trapper trovato morto a 26 anni nel carcere di Torre del Gallo la notte tra l’11 e il 12 marzo. "C’è da approfondire", taglia corto Federico Edoardo Pisani, l’avvocato della famiglia Tinti. Ci vorranno almeno 60 giorni per conoscere le cause della morte del giovane trapper. Oggi il padre di Jordan Roberto Tinti, con ogni probablità potrà ottenere il nulla osta per i funerali. "Ho sentito Jordan nel pomeriggio dell’11 – ha aggiunto Pisani –, al mattino seguente quando ho saputo dal padre che era morto, non ci potevo credere. Non potrò mai dimenticare la luce che Jordan aveva negli occhi". Gli inquirenti hanno conferito l’incarico per gli accertamenti autoptici a tre consulenti.

Due medici legali e un tossicologo che dovranno depositare la relazione sulla morte del 26enne. "Per la morte di Jordan è in corso un’indagine per omicidio colposo – ha sottolineato l’avvocato difensore –, ma tutte le piste sono ancora aperte. Non si sa ancora se si sia trattato di un fatto causato da terzi o di suicidio. Non so quale delle due ipotesi sia la migliore, perché in entrambi i casi emergerebbero responsabilità che andranno accertate. Non sarà facile fare chiarezza, ci sono molti aspetti ancora oscuri". Jordan, ha aggiunto il legale, "era un ragazzo giovanissimo. È entrato in carcere per un fatto grave, una rapina: una vicenda sulla quale c’è stata una riqualificazione del reato in sede di Corte d’Appello. Era un giovane con seri problemi psichici, legati all’abuso di stupefacenti e psicofarmaci. Un ragazzo che purtroppo è rimasto imbrigliato in una storia carceraria molto triste".