Monza, allarme Enpa: animali come bersagli

Piccioni trafitti nei Giardini Reali. Lepri scuoiate e crocefisse, abbandoni di cani e gatti

Canile Enpa

Canile Enpa

Monza, 13 luglio 2020 -  C’è chi usa i piccioni come bersaglio e uno è stato trovato, incredibilmente ancora vivo, nei Giardini Reali nonostante fosse trafitto da una freccia di cerbottana. Nel Parco poi sono state trovate nelle scorse settimane anche lepri scuoiate e crocefisse, mentre a Sulbiate un riccio è stato ucciso con un punteruolo di legno conficcato nel petto. E poi gli abbandoni, soprattutto di gatti e meno di cani, che continuano a essere un male di stagione.

«Finito il lockdown, tutto è tornato come prima", è la constatazione dell’Enpa che, anche con l’avvio di questa estate, torna a denunciare una serie di violenze e comportamenti contro gli animali che sembrano aumentare sempre in questo periodo. Ma quest’anno anche di più del solito perché, spiega una nota della sezione di Monza e Brianza dell’Ente nazionale protezione animali, si è arrivati all’estate dopo due mesi di rallentamento e chiusura delle attività umane che hanno giovato alla fauna selvatica.

In ambienti come i 720 ettari verdi del Parco il lockdown è stato un periodo di tranquillità per gli animali, ma appena i cancelli sono stati riaperti alle persone, comportamenti e problemi sono ripresi come prima e "se i maltrattamenti al limite del sadismo sono da considerarsi fatti eccezionali – spiega l’Enpa – è purtroppo tornato normale vedere proprietari maleducati che sguinzagliano i propri cani in barba ai regolamenti, mettendo in pericolo e stressando inutilmente la fauna selvatica".

Il caso più eclatante è stato il ritrovamento ai margini del laghetto della Villa Reale di un piccione sopravvissuto ai colpi di cerbottana a cui, dopo un intervento chirurgico eseguito dai veterinari dell’Enpa, è stato estratto un dardo dalla testa. Ma la stragrande maggioranza degli animali maltrattatati muore, così come sono a rischio quelli domestici che vengono abbandonati. 

L’Enpa segnala che "mentre si registra con soddisfazione una diminuzione delle entrate dei cani accalappiati sul territorio, e ciò grazie a efficaci provvedimenti come l’obbligo del microchip, la relativa identificazione dei proprietari e le sanzioni comminate, non diminuiscono invece gli abbandoni felini". Solo dall’inizio di quest’anno anche i gatti hanno l’obbligo del microchip, un sistema che dovrebbe fare da deterrente alle intenzioni di abbandono.