Alberi pericolosi, colpa dell’uomo

È l’analisi di Coldiretti: oltre 700 interventi dei pompieri in un anno, ma non è solo responsabilità del vento

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di Dario Crippa

Le raffiche di vento hanno raggiunto la velocità di 90-100 chikometri orari. I vigiili del fuoco sono stati costretti a intervenire più di 80 volte per alberi divelti e caduti sulla strada o sulle auomobili in sosta, rami spezzati, tetti scoperchiati.

Fino alla serata di lunedì, le squadre del Comando provinciale di Monza e Brianza hanno continuato a lavorare.

E ieri mattina è arrivato anche un primo bilancio dei danni al sistema arboreo. A farlo, la Coldiretti. "Sono più di 700 in un anno le emergenze per alberi pericolosi in provincia di Monza e Brianza che hanno richiesto l’intervento dei pompieri". È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco diffusa in occasione delle tempeste di vento che nelle scorse ore hanno investito diverse zone del territorio lombardo, mentre nelle campagne si fa la conta dei danni tra serre scoperchiate e danni alle strutture di stalle e cascine.

La Lombardia - precisa la Coldiretti interprovinciale - è la prima regione per numero di interventi su alberature pericolanti in un anno, oltre 7mila. A livello provinciale i territori in cui si registrano più operazioni di questo tipo sono Milano (1.817), Varese (1.299) e appunto Monza Brianza (742).

In tutta Italia - afferma la Coldiretti - "i vigili del fuoco in un anno sono entrati in azione per ben 54mila emergenze per piante non sicure nelle città. I cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi la spiegazione - si abbattono su una condizione di manutenzione del verde pubblico che richiede grande attenzione". Le piante - evidenzia la Coldiretti - "cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che ha conseguenze catastrofiche sul verde ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi".

Una situazione sulla quale occorre intervenire zcon una gestione professionale - conclude la Coldiretti - che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori, così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini".