Al via gli scavi sotto l’Arengario

In vista di rinforzi, del passaggio del metrò e dell’ascensore dopo l’indagine esterna con droni e scanner

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di Martino Agostoni

Da due giorni è attivo un piccolo cantiere all’Arengario e in due zone diverse del porticato dell’antico palazzo comunale è stata sollevata la pavimentazione in pietra per eseguire una serie di scavi profondi qualche metro. Si tratta di un’indagine del terreno che prosegue il lavoro di analisi che da qualche mese è stata avviata sull’intero edificio medioevale con l’obiettivo di raccogliere dati e informazioni sulla struttura, le caratteristiche dei materiali e le condizioni del principale monumento civile di Monza. Circa un mese fa il trecentesco palazzo comunale e la sua torre alta 44 metri sono stati oggetto di una prima indagine esterna, quando con l’uso di droni e scanner sono stati eseguiti i rilievi sulle facciate dell’edificio per raccogliere immagini e fare misurazioni precise al millimetro necessarie per riprodurre con l’architettura e realizzare un modello 3D del palazzo. E’ seguita poi una fase di analisi strutturale, in particolare sulle caratteristiche di tenuta del salone del piano nobile usato per ospitare gli eventi e dei materiali, mentre da un paio di giorni il lavoro di studio si è spostato sul sottosuolo.

Gli scavi eseguiti nei due angoli sotto il portico più vicini a piazza Roma servono per avere dati aggiornati sulle caratteristiche del sottosuolo in vista di futuri interventi di rinforzo, ma anche del passaggio in quella zona del centro del tunnel della metropolitana M5 e quindi della realizzazione dell’ascensore, un impianto necessario per rendere l’edificio medioevale accessibile a tutti. Proprio l’impossibilità di accesso a persone disabili alla sala espositiva dell’Arengario raggiungibile solo dalla scala interna alla torre è oggetto dall’anno scorso di una causa per condotta discriminatoria dell’Amministrazione comunale aperta al Tribunale di Milano dalla Ledha, la lega delle associazioni per i diritti delle persone con disabilità. L’ascensore sarà la soluzione e l’idea preliminare è di realizzarlo sotto il portico nell’angolo di fronte all’attuale ingresso alla scala della torre, probabilmente in vetro per limitarne l’impatto visivo.

L’analisi a cui è sottoposto l’Arengario, dal costo di 140 mila euro, serve a raccogliere i dati per l’ascensore ma, più in generale, per la stesura di un progetto di ristrutturazione e adeguamento strutturale a cui dovrà essere sottoposto il monumento per poter essere norma per ospitare eventi aperti al pubblico. "Nelle prossime settimane – spiega il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Simone Villa – sarà ultimata l’indagine sull’Arengario. Avremo così tutti i dati necessari per il progetto di intervento generale che comprenderà l’ascensore ma anche gli altri lavori di consolidamento dell’antico palazzo. Conto che il progetto sia pronto entro settembre e poi sarà sottoposto alla Soprintendenza", mentre sul costo per intervenire sull’Arengario "non è possibile ora fare una stima ma sarà alto – conclude il vicesindaco – commisurato al valore e alla delicatezza di operare su un monumento medioevale di così grande pregio".