di Dario Crippa
Lei era spaventata, "mi ha puntato un coltello alla gola, vuole ammazzarmi" e quando se lo è ritrovato davanti ha cominciato a correre.
A correre a perdifiato, non distante dalle mura del Parco di Monza.
E quando è arrivata nei pressi del Santuario della Madonna delle Grazie, in via Montecassino 18, i frati francescani che ci vivono, assistono deboli e diseredati, offrono un pasto ogni giorno a chi non ce la fa (300-400 almeno), hanno dimostrato di avere l’occhio lungo. Vista la ragazza che correva spaventata, hanno immediatamente chiamato i carabinieri.
Che in un batter d’occhio sono accorsi sul posto. La ragazza pare che non sia neppure dovuta entrare nel Santuario, i militari sono arrivati prima e ci hanno pensato loro.
Poi, un lungo racconto in caserma, a tratti un po’ confuso. Frasi smozzicate, sussurrate su quanto era accaduto davanti a quel Santuario che dà sempre rifugio a chi è in difficoltà e da cui ieri non trapelava una parola, "una situazione delicata, preferiamo non parlare".
L’unica sicurezza è che quella ragazza in fuga in difficoltà lo era. Una trentin’anni, originaria dell’Est Europa, volto noto al Santuario della Madonna delle Grazie, è stata subito riconosciuta e affidata ai carabinieri della Compagnia di Monza agli ordini del maggiore Emanuele D’Onofri. Che hanno raccolto il suo sfogo.
La sera prima (lunedì) aveva discusso ed era stata aggredita da un uomo di sua conoscenza. Non il fidanzato, non un amico, semplicemnete un uomo che – sostiene – aveva incontrato ma che forse pretendeva qualcosa di più e l’aveva aggredita estraendo un coltello.
La giovane era riuscita a mettersi in salvo dall’uomo, ma il mattino dopo lo aveva incontrato di nuovo non lontano da casa. Come se la stesse seguendo per tenderle un agguato. E si era spaventata. Frati e carabinieri, l’hanno messa al sicuro. I militari hanno aperto le indagini per provare a fare chiarezza sulla faccenda e soprattutto per individuare il presunto aggressore.