Aggredì nonna col nipotino Dopo il carcere, il rimpatrio

Portato al Centro di Permanenza in Friuli, verrà espulso nei prossimi giorni

Migration

di Dario Crippa

Aveva rapinato una nonna col nipotino di due anni nel passeggino facendo rovinare a terra tutte e due. Un altro straniero accompagnato alla frontiera in meno di una settimana, il contrasto all’immigrazione clandestina avviato con forza dal nuovo questore Marco Odorisio (foto) prosegue. Stavolta il soggetto ritenuto socialmente pericoloso – dopo lo spacciatore e stupratore algerino portato al Cpr l’altro giorno – è un cittadino irregolare di origine marocchina responsabile di numerosi reati predatori e violenti. L’altro ieri, personale dell’Ufficio Immigrazione ha eseguito l’accompagnamento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) del 37enne marocchino, scarcerato dopo aver scontato una pena detentiva di 3 anni e 10 mesi per rapina aggravata, lesioni personali, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Nel 2018 aveva rapinato un’anziana mentre conduceva un passeggino con il nipotino di due anni, aggredendola alle spalle per strapparle la borsa con una violenza tale che la donna era stata scaraventata a terra, trascinando con sé il passeggino. Ne erano seguite lesioni, fortunatamente non gravi, sia per l’anziana sia per il bambino, che aveva subito un lieve trauma cranico.

Nella stessa giornata, l’uomo si era reso responsabile di un furto a bordo di un’auto e, successivamente arrestato, si era scagliato contro gli agenti durante le operazioni di fotosegnalamento, provocando anche a loro lesioni non gravi. Irregolarmente presente in Italia dal 2005, si è reso responsabile di numerosi reati di natura predatoria (soprattutto furti aggravati) e di spaccio per i quali è stato più volte condannato a pene detentive, cumulando, dal 2009 al 2017, condanne per un totale di circa 5 anni. Più volte oggetto di provvedimenti di espulsione, mai materialmente eseguiti a causa dei numerosi alias dichiarati in occasione dei numerosi arresti da parte delle forze di polizia, lo straniero si è spesso reso responsabile di episodi di intemperanza nelle strutture carcerarie dove è stato detenuto.