
Tino Brambilla
Monza, 4 agosto 2020 - E' morto Tino Brambilla, campione di motociclismo e automobilismo, fratello di Vittorio (unico monzese capace di vincere una gara di Formula 1). Ottantasei anni, se n'è andato lunedì. Lunedì Ernesto (il suo vero nome ma per tutti era Tino) Brambilla è morto nella sua casa di via Boito. In silenzio come ha vissuto negli ultimi anni. Così se n’è voluto andare. Niente funerale, nessuna funzione civile o religiosa. Ma non è escluso che dopo il prossimo Gp di Formula Uno a Monza i suoi vecchi amici vorranno ricordarlo. Cresciuto prima nell’officina di papà Carlo in via Bellini, poi sulle piste di tutto il mondo, cominciò correndo in moto: cinque campionati italiani in tasca fra 125 e 250, tanti podi con la 175 ma mai il titolo.
Erano gli anni del motorsport spavaldo e coraggioso. Moto e poi auto. Nel 1968, quando in Formula 2 la Ferrari non ne imbroccava una da troppe stagioni, un bel giorno il Tino decise che "di gelati non ce n’è più per nessuno". E il 13 ottobre a Hockeneim portò la ’Dino Ferrari’ alla sua prima vittoria conquistando pure la gratitudine di Enzo Ferrari. Tino l’avevano ribattezzato “il duro“ perché "i bastoni fra le ruote te li mettevano e dovevi sgomitare per venir fuori". Eppure era buono, sempre disponibile. Schietto con tutti. Pure con Enzo Ferrari al quale non nascose che la Ferrari 512 "è un tram".
Come il fratello avrebbe potuto andare in F1. Era il 1969 e doveva correre il Gp d’Italia nella sua Monza al volante della Ferrari. Ma non seppe resistere alla tentazione di provare la Paton 500 che Vittorio avrebbe dovuto portare in gara nel Gp delle Nazioni a Imola. Per un guasto al cambio finì a terra all’uscita del Curvone. Si rialzò ammaccato. I medici gli impedirono di scendere in pista. Occasione svanita. Ma il Tino resterà "un grande pilota di innato talento e dalle innumerevoli vittorie", uomo "coerente e singolare protagonista di una vita avventurosa".
"Un altro pezzo importante della storia di Monza che se ne va - il dolore del sindaco Dario Allevi -. Tino è sempre stato uno spirito libero, un grande pilota e meccanico negli anni in cui il motorsport era anche romanticismo. E che un po' manca al mondo dei motori di oggi. Certamente il Comune avrà occasione per rendere il giusto omaggio a Brambilla, pilota eroica della nostra città".