Monza, accumulatori seriali come nei reality: trovati 40 animali in un mare di rifiuti

In due appartamenti di Roncello e Ronco cani e gatti nel degrado

Accumulatori seriali

Accumulatori seriali

Monza, 19 aprile 2018 - Quando si pensa ai «Compulsive hoarders», gli accumulatori seriali di cose o animali, vengono in mente i reality televisivi. Invece esistono davvero e ce ne sono anche in Brianza. Quaranta tra cani, gatti, furetti tenuti prigionieri, sporchi e malnutriti sono stati trovati in due appartamenti di Roncello e Ronco Briantino. Due casi di solitudine, degrado umano e sociale emersi a breve distanza di tempo uno dall’altro e che hanno messo in luce condizioni di vita a dir poco raccapriccianti delle povere bestie e dei loro padroni.

«ACccumulatori di animali» scoperti e presi in cura dal Servizio di igiene urbana veterinaria del Dipartimento veterinario dell’Ats della Brianza. Gli interventi sono partiti dopo le segnalazioni fatte ai sindaci da cittadini preoccupati per i rischi igienici e sanitari legati alla presenza di un numero imprecisato di animali in alcune abitazioni. Odori insopportabili di feci ed urina avevano invaso le palazzine e gli escrementi erano arrivate fin nelle parti comuni. Senza contare il disturbo sonoro tra lamenti, miagolii di gatti e abbaiare di cani.

L’intervento, delicatissimo, ha coinvolto per forza di cose varie istituzioni. Oltre ai veterinari, si sono mossi i servizi sociali comunali, la polizia Locale e gli operatori del Servizio di emergenza sanitaria (112). Lo scenario che è apparso agli occhi dei soccorritori è difficile da descrivere: cumuli di cose, vestiti, stracci ed immondizia di ogni genere rendevano impossibile entrare in quelle stanze trasformate in discariche. Gli appartamenti erano privi delle basilari forniture domestiche (acqua, gas, corrente elettrica) necessari per un livello di vita appena dignitoso. I pavimenti cosparsi delle feci e dell’urina dei numerosi animali detenuti (per lo più gatti). L’odore nauseabondo si era impadronito delle case, al punto che a una persona normale sarebbe stato impossibile restarci per periodi prolungati.

Gli animali malnutriti, sofferenti e doloranti, erano tenuti anche in casse. Ora la loro prigionia, scambiata per amore, è finita. Sono stati ricoverati nei servizi sanitari dell’Ats dove, una volta lavati, hanno potuto mangiare e ricevere tutte le cure di cui avevano bisogno. Gli «hoarders» vengono affidati invece alle cure di mediche specialisti. La cosa che più colpisce nei comportamenti di queste persone è che, nonostante la condizione di precarietà in cui versano, mostrano preoccupazione e un’ansia esagerata, che non si traduce però in azioni conseguenti, più per gli animali che non per la propria salute.

«Il numero di casi segnalati all’anno è di una decina, non altissimo, ma sicuramente sottostimato rispetto ai casi reali - spiega Diego Perego, direttore Servizio igiene urbana veterinaria (nella foto)- L’Ats rileva infatti il problema solo a seguito di segnalazione di inconveniente igienico causato da animali. In genere, forti odori molesti che provengono da queste abitazione. Non sempre gli esposti ci arrivano. Riteniamo però importante segnalare questa casistica emergente e con forte risvolto sociale.» Cosa si deve fare se si scopre che nel proprio condominio abita un accumulatore seriale di animali? «Sopportare queste persone per un eccesso di comprensione o di pietà equivale a diventare complici di un meccanismo deleterio e distruttivo», avverte Perego.