di Barbara Calderola
Mariasole Mascia spinge Azione ben oltre le medie nazionali. La vicesindaca di Vimercate, candidata alla Camera con Calenda, porta il terzo polo al 14,5% in città, "mentre in Lombardia siamo al 10".
Risultati che, salvo calcolo dei resti, non le assegneranno comunque il seggio a Montecitorio: "Resterò in Comune. Vimercate ci ha premiati – dice soddisfatta –. Il risultato è tale che da ieri mattina rispondo al telefono spiegando a chi chiama per congratularsi che bisogna frenare l’entusiasmo".
La chiave del successo locale è da cercare "in Impresa 4.0 considerata dal mondo produttivo e dal lavoro l’ultima vera politica industriale che il Paese abbia avuto e a metterla in campo è stato il nostro segretario – ricorda –. Ma è piaciuto anche il progetto politico: molti ci hanno scelti perché rappresentiamo una novità che spariglia la contrapposizione classica centrodestra-centrosinistra".
"E poi c’è l’impegno sui giovani con la detassazione: misure delle quali è stata colta la portata", sottolinea la vicesindaca. Per il vicesegretario quanto uscito dalle urne indica "la necessità di riprendere in mano il Paese dal punto di vista culturale. Siamo di fronte a un grave rischio per la tenuta economico-sociale, FdI ha saputo intercettare la rabbia, ma non credo si possa parlare di un voto di protesta, numeri di questa portata dicono che è più strutturale, a differenza dei 5 Stelle, nel 2018".
L’analisi arriva durante i preparativi per un matrimonio che celebrerà lei con la fascia tricolore. Gli ultimi ritocchi alla sala, il cerimoniale, gli addobbi, la formula.
"Archiviata la maratona notturna ci sono gli impegni quotidiani: incontri sui progetti del Pnrr di prima mattina e ora un’unione da ufficializzare. Lo sposo è di origine marocchina, la sposa brianzola. Uno dei tanti legami misti: speriamo sia di buon auspicio per il futuro", conclude Mariasole Mascia.