Spada*
Autodromo di Monza non è soltanto un circuito, ma una leggenda dell’automobilismo, il tempio della velocità che da 102 anni tutto il mondo ci invidia. Si tratta di un asset fondamentale per il territorio monzese, così come per l’Italia intera, le cui potenzialità sono ancora in gran parte inespresse. È stato sicuramente positivo l’ammodernamento recentemente completato, tuttavia non è abbastanza per restituire il pieno valore di questa eccellenza del motorsport.
Ogni anno il tema del futuro dell’Autodromo diventa argomento di discussione, senza però riuscire a trovare soluzioni veloci e condivise per il suo rilancio. Ad esempio, perché non è ancora presente un museo? Monza è il più antico circuito al mondo dove si corre ancora il Gran Premio di Formula 1, eppure non esiste un luogo dedicato a raccontare la sua straordinaria storia.
Un museo che, all’interno di un progetto di rilancio del complesso della Villa Reale e del Parco, non solo valorizzerebbe il nostro patrimonio culturale e sportivo, ma costituirebbe anche un’attrazione turistica di rilevanza globale.
Visitatori da tutto il mondo potrebbero immergersi nella storia dell’Autodromo, rivivendo le emozioni delle gare passate e scoprendo i progressi tecnologici che hanno segnato un secolo di competizioni.
Ma il circuito di Monza non deve vivere solo durante i weekend di gara. Per prosperare, deve diventare un centro polivalente, attivo 365 giorni all’anno sul modello di Indianapolis, che ho visitato insieme a Regione Lombardia alcuni mesi fa.
Questo significa creare spazi e opportunità per lo sviluppo dell’auto del futuro, sostenendo la ricerca e l’innovazione in un settore in continua evoluzione. Monza può diventare un hub per l’industria automobilistica, un luogo dove aziende, ingegneri e appassionati si incontrano per progettare e testare le tecnologie di domani, come la guida autonoma, e diventare un luogo dove i produttori di veicoli possono testare i prototipi, sviluppando collaborazioni con realtà che hanno diverse competenze sul tema come il Politecnico di Milano.
Inoltre, l’Autodromo deve aprirsi di più al pubblico e ai clienti privati, in particolare quelli internazionali. Più eventi aziendali, test drive esclusivi, giornate dedicate ai club automobilistici di tutto il mondo e anche teatro di concerti: queste attività potrebbero generare maggiori ricavi grazie all’affitto del circuito, con un impatto positivo sull’economia, portando turismo e investimenti. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario un impegno di tutte le parti interessate, dalle istituzioni nazionali e locali alle associazioni e categorie. Solo attraverso una visione condivisa e un approccio collaborativo potremo trasformare il circuito in un polo di eccellenza internazionale, capace di attrarre investimenti e generare valore per il territorio e per l’Italia. L’Autodromo di Monza ha tutte le carte in regola per diventare un modello di innovazione e sostenibilità nel mondo dell’automobilismo. Abbiamo il dovere di promuovere questa straordinaria risorsa, rendendola un punto di riferimento non solo per le competizioni sportive, ma anche per lo sviluppo tecnologico e la crescita economica. Facciamo sì che il nostro Autodromo continui a scrivere pagine di storia e venga valorizzato per tutto il suo immenso potenziale. *presidente di Assolombarda