A Monza i signori delle bollicine Il metodo classico dei Brambilla

I fratelli Massimiliano e Matteo, titolari della cantina Vigne Olcru, hanno investito nell’Oltrepò Pavese. Reduci dal Vinitaly, confermano il boom della linea sulla quale hanno scommesso con la loro cantina.

di Gualfrido Galimberti

Due fratelli monzesi tra i protagonisti del Vinitaly, la più grande fiera dedicata al vino in Italia, che si è svolta all’inizio del mese nella fiera di Verona: sono Massimiliano e Matteo Brambilla, titolari della cantina “Vigne Olcru“, con sede a Santa Maria La Versa, nell’Oltrepò Pavese. Una realtà che si è fatta conoscere anche oltre confine e che ha già ottenuto premi prestigiosi anche a livello internazionale. "Il Vinitaly è andato molto bene – racconta Massimiliano – abbiamo ricevuto tanti addetti ai lavori, mi ha colpito in particolare il gran numero di nordamericani. Bene anche i contatti con il Sud Italia. Per noi poi è l’annata che ha dato maggiori soddisfazioni".

Nulla arriva per caso. Bisogna avere tra le mani un ottimo prodotto e, soprattutto, essere in grado di farsi conoscere.

"Il Vinitaly è una ottima vetrina – commenta il titolare di Vigne Olcru – ma funziona nel momento in cui una cantina si preoccupa di organizzare appuntamenti. Noi lo avevamo fatto e ci hanno dato soddisfazione. Se si vive quella fiera con la speranza che qualcuno arrivi camminando nei padiglioni, per assaggiare il vino, si è completamente fuori strada. Vissuto in quel modo il Vinitaly permette di ottenere risultati più limitati".

Per la cantina dei due imprenditori brianzoli il must sono le bollicine. Hanno scelto apposta di andare a lavorare nell’Oltrepò Pavese perché è la zona principale del Pinot nero, un vitigno storico per la produzione di spumante a metodo classico.

Massimiliano e Matteo Brambilla sono i signori del Pinot nero, vinificato in bianco e rosato: grandi appassionati di questo vitigno, fin da subito si sono indirizzati su questa strada.

E, proprio per questo motivo, sono finiti nell’Oltrepò Pavese che, a detta di tutti, è la terra più vocata in Italia per questo specifico vitigno. La loro perseveranza, la voglia di conoscere e di innovare, li ha spinti a creare una cantina dove la tradizione del mondo del vino e il rispetto della natura si abbinano a nuove idee, nuovi strumenti e a tanta ricerca.

"Più del 50 per cento del vino che vendiamo quest’anno – racconta Massimiliano – è prodotto col metodo classico. Le bollicine sono molto gradevoli, si bevono con tutto, tranne che con il dolce. Perfette anche sulla tavola di Pasqua".

"Di sicuro negli ultimi anni è calato molto il consumo di vino rosso – confermano i fratelli Brambilla –. I giovani, in particolare, non sono più abituati a berlo, forse anche per la quantità di alcol e per la minore capacità di spesa. È in crescita il vino bianco, ma il consumo di bollicine sta davvero esplodendo, anche quelle rosé".