REDAZIONE MILANO

Vasco Rossi in concerto a San Siro: quattro date sold out alla Scala del Rock per il Live Kom 014

Ventuno volte Vasco. Con le repliche del Live Kom 014 in programma a San Siro domani, sabato, mercoledì e giovedì prossimi, il Komandante del rock italiano si intesta un altro record, sfondando il muro dei venti show al “Meazza”. Tutto senza il richiamo un nuovo album, visto che il successore di “Vivere o niente” arriverà nei negozi a novembre. Cose da Rossi di Andrea Spinelli

Vasco Rossi allo stadio Olimpico di Roma (Olycom)

Milano, 3 luglio 2014 - Ventuno volte Vasco. Con le repliche del Live Kom 014 in programma a San Siro domani, sabato, mercoledì e giovedì prossimi, il Komandante del rock italiano si intesta un altro record, sfondando il muro dei venti show al “Meazza”. Tutto senza il richiamo un nuovo album, visto che il successore di “Vivere o niente” arriverà nei negozi a novembre. Cose da Rossi. E pensare che nell’84, davanti ai quindicimila della Festa dell’Unità di Reggio Emilia (biglietto unico: 10 mila lire), il maudit di Zocca pensò di aver raggiunto l’apice della sua carriera di cantante. Allora, con vacillante realismo, apriva i concerti gridando “lasciamolo stare lì il cielo... rimaniamo con i piedi per terra!”, ma sei anni dopo sarebbe arrivato proprio San Siro a cambiargli animo e prospettive. Per Vasco l’avventura nella Scala del calcio riparte dai quattro concerti del Live Kom 011, quattro notti di sofferenza per la rottura di una costola e per quello streptococco aureo che gli sarebbe stato diagnosticato solo dopo qualche tempo. Lo show di domani è quindi quello della rigenerazione, del trionfo su un destino a due facce che dopo averlo portato fin lassù l’aveva lasciato cadere costringendolo addirittura alle dimissioni da rockstar. 

Lui la chiama“una festa laica di comunione e liberazione” e, sorvolando sull’ironia spiccia, è difficile dargli torto. L’hanno capito pure i fans moltiplicati in maniera esponenziale rispetto a quelli richiamati lo scorso anno dal Live Kom 013. Se quei sette concerti negli stadi di Torino e Bologna avevano messo a bilancio 267.362 spettatori, con un incasso di quasi 14 milioni di euro, infatti, i sette dell’edizione 014 a Roma e Milano hanno polverizzato 400 mila biglietti con un incasso di oltre 20 milioni. Cifra astronomica come quella investita in una produzione (800 metri quadrati di palco, 60 tonnellate di apparecchiature hi-tech sospese e ancora, coriandoli, raggi laser, sbuffi di vapore, fiamme direzionali) da 5 milioni di euro.

A dargli man forte sul palco c’è la “band migliore del mondo”, come la presenta in scena il direttore di palco Diego Spagnoli fasciato da un eccentrico completo argentato, che gli conferisce l’abbagliante aspetto di un Mosé formato rave party, impreziosita per l’occasione dal batterista degli Evanescence Will Hunt e dall’ex chitarrista di Luca Carboni Vince Pastano. La scaletta recupera cose come “…Muoviti!”, “Qui si fa la storia”, “La fine del millennio”, “Sballi ravvicinati del terzo tipo”, spesso infiammate dagli assoli (un po’ ripetitivi) della chitarra solista di Stef Burns.C’è pure “La strega”, scritta da Vasco appena quindicenne.