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Simone Barlaam da record, due nuovi primati mondiali per il nuotatore paralimpico

Il 23enne milanese scalda i motori per Parigi 2024 e racconta sogni e progetti: dal nuoto con gli squali bianchi al fumetto in cantiere. “Ai ragazzi come me dico di provarci”

Simone Barlaam

Ha lo squalo come animale totem e inanella una vittoria dietro l’altra. Simone Barlaam, il Michael Phelps del nuoto paralimpico italiano, 23 anni, milanese, oro nei 50 stile alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e pluricampione del mondo, ha chiuso le World Series di Lignano Sabbiadoro, valide per il ranking globale e le qualificazioni ai Mondiali 2023 e Parigi 2024 con due nuovi primati mondiali

Barlaam ha vinto l'oro nei 200 metri stile libero e nei 50 metri farfalla nella categoria S9, siglando in entrambi i casi il nuovo record del mondo (rispettivamente col tempo di 1'58’’34 e 26’’05).

La passione per la Ferrari: “Io come Ayrton”

“A Lignano Sabbiadoro ho provato le gomme e testato il motore”, spiega Barlaam, appassionato di Formula Uno e da piccolo gran tifoso della Ferrari: “Vedevo i video dei grandi del passato, Villeneuve, Senna, Schumi… Per il suo modo di essere, mi paragono ad Ayrton” racconta il campione paralimpico.

La tappa World Series in Friuli, appuntamento nato su iniziativa della Finp, era la prima di quest'anno, poi a maggio si andrà a Berlino. Il programma gare di Simone per il 2023 è serrato e culminerà con i Mondiali di Manchester.

Il sogno che si avvera: nuotare con gli squali

Alcuni mesi fa Barlaam ha realizzato il suo sogno da bambino, nuotare nell'oceano con gli squali bianchi. Il campione paralimpico, che prima di Natale si trovava in Australia per delle gare, è entrato in vasca con i predatori del mare. "È stato fichissimo – racconta con un entusiasmo travolgente – , era uno dei miei sogni di bambino. Può sembrare strano, ma scendere nella  gabbia, con quell'atmosfera ovattata e loro che mi guardavano con quei grandi occhi blu, è stata un'esperienza molto rilassante”.

"Ai ragazzi come me dico: Provateci”

Nell’ultimo anno e mezzo il nuoto paralimpico italiano ha vissuto un exploit, tra Paralimpiadi di Tokyo e Mondiali di Madeira. Per Barlaam i motivi sono tanti: “In primis siamo cresciuti molto come numero di atleti: il lavoro fatto dalla Finp, dalle società del territorio (lui gareggia per la Polha Varese, ndr) e dai gruppi militari ha portato molte più  persone in vasca. I campioni si creano così, questo continuo scouting ci ha portato a essere la nazione più forte al mondo”. 

E a quei ragazzi disabili che non sono mai entrati in vasca, Simone rivolge un invito: "Provateci, perché non c'è niente di male a mostrare la propria disabilità al mondo. Allenandosi con i campioni, si può diventare come loro”. 

Chi è: passioni, hobby e progetti

Quando non si  allena in acqua, Barlaam studia ingegneria meccanica al Politecnico e ama disegnare. "È un hobby che ho da prima del nuoto”. Da piccolo scarabocchiava squali, poi dinosauri e draghi. “Adesso mi dedico alle figure umane, sto lavorando a un fumetto breve di una ventina di pagine, vorrei pubblicarlo”. Il tema, neanche a dirlo, ha a che fare con l’acqua. Manca meno di un anno e mezzo a Parigi 2024, e Simone non vede l'ora di mettersi alla prova: “Voglio godermi appieno ogni secondo nella capitale francese”.