LUCA GUAZZONI
Milan

Milan, l’estate dei certificati: Niang ‘stressato’

L’attaccante ha chiesto 10 giorni di permesso. Lo Spartak Mosca offre di più ma lui vuole il Torino

Niang (Newpresse)

Milano, 24 agosto 2017 - L’estate dei certificati. Bernadeschi, Keita, Kalinic e ora Niang. Il francese presenta un permesso di 10 giorni a causa dello “stress” e non si allenerà più con ilMilan fino al termine del mercato. Un modo per forzare la mano al Milan ed agevolare la cessione al Torino, unica destinazione gradita al francese che in realtà preferirebbe proprio restare in rossonero. No allo Spartak Mosca quindi e in fumo 18 milioni di euro - più 2 di bonus - per il Milan. Resta in piedi l’opzione Toro dunque: ma l’offerta di 12 milioni non soddisfa il Milan. Per Montella Niang può anche restare - lo stima per la sua forza fisica -, la dirigenza invece lo vorrebbe cedere per rientrare dalle spese: dei 241 milioni investiti per gli 11 acquisti, 60 pesano su questo esercizio e l’addio di Niang - che ha un valore residuo di bilancio di 2 milioni - porterebbe una importante plusvalenza per attaccare nuovamente il mercato.  Rafinha (o Marchisio) per il centrocampo, Keita (o Emre Mor) per l’attacco. In una certa parte del Milan poi c’è la sensazione che dietro i no di Niang (ha già rifiutato l’Everton mesi fa) ci sia una ripicca del suo agente Mino Raiola, ancora scottato per il dietrofront del suo pupillo Donnarumma sul rinnovo di contratto.

«Sono dispiaciuto per Niang - sentenzia Montella -, con lui ho un ottimo rapporto. Giocare nel Milan deve essere una gioia, non uno stress. Mi auguravo qualcosa di più, di diverso da lui. Gli auguro di guarire presto, sono contento di avere a disposizione giocatori entusiasti e non stressati». Ma Montella - che sottolinea «l’importanza dell’Europa League» per questo Milan - ammette che questa sera, contro lo Shkendija, sperimenterà per la prima volta la difesa a tre: «C’è la prova di un nuovo sistema di gioco a prescindere dagli interpreti. Dobbiamo vedere come si muove la squadra spostando qualche giocatore di 10 metri».

Non a caso l’esperimento arriva con due condizioni ben particolari: la qualificazione in tasca, partendo dal 6-0 dell’andata («ma non dobbiamo sottovalutare la partita»), e con il rientro di Romagnoli a cui Montella ha intenzione di dare un’oretta di gioco. Ma Montella farà un «turnover scientifico», per dosare le energie di tutti: lascia a casa Donnarumma, Calhanoglu, Musacchio e concede la gioia di una maglia da titolare anche a Zanellato. «È un giocatore in evoluzione, Cutrone ha tracciato la via. Zanellato, Gabbia, Torrasi e Guarnone dovranno fare esperienza». Ma la mente rischia di essere proiettata al campionato: «Noi non pensiamo alla Juventus o alle altre. Noi dobbiamo fare la corsa solo su noi stessi. Non possiamo dare obiettivi reali se non quello di aumentare l’emtusiasmo e dare il meglio di noi stessi».