LUCA MIGNANI
Milan

Milan-Feyenoord, Ibrahomovic: “Qui per fare la storia, Gimenez il giocatore che mancava”

Rossoneri in campo martedì a San Siro alle 18.45 per il ritorno dei playoff di Champions, dopo lo 0-1 dell'andata. Tomori: “Mai voluto andare via”

Un momento della partita di andata tra Feyenoord e Milan

Un momento della partita di andata tra Feyenoord e Milan

Milano, 17 febbraio 2025 - “In Olanda il Feyenoord ha avuto il vantaggio della spinta dei propri tifosi. Domani sarà diverso: ci saranno 80mila milanisti, allo stadio e fuori, in tutto il mondo. Daranno forza alla squadra che deve prendere questa carica ed essere pronta a vincere”.

Sono le prime parole di Zlatan Ibrahimovic, alla vigilia del ritorno dei playoff di Champions, in programma martedì alle 18.45. Sergio Conceiçao è volato in Portogallo per i funerali dell'ex presidente del Porto Pinto Da Costa: rientrerà per guidare la rifinitura. Così, parola a Ibra: “Se il momento non è da wow devi essere comunque presente, stiamo creando questa mentalità. Parlo tutti i giorni con la squadra e l'allenatore, ma non troppo: è come dire alla moglie che la ami tutti i giorni, alla fine non ci crede, devi dimostrarlo”.

Sulla partita di domani: “Dobbiamo vincere, siamo il Milan. Sono qui per fare la differenza e scrivere la storia, c'è un solo modo: portare risultati”. Sui nuovi arrivi: “Ci aspettiamo tanto, devono prendersi subito il loro spazio e spostare gli equilibri, come stanno facendo. Walker è un esempio, Joao deve e può fare ancora di più, così come Gimenez. Galliani diceva che i giocatori devono pensare solo al campo, al resto pensa la società: facciamo ancora così”.

Ancora su Gimenez: “Lui è il giocatore che ci mancava, sa essere davanti alla porta al momento giusto. Deve anche correre, perché se no con Conceiçao non gioca. Ma deve metterla dentro, anche perché la palla può arrivargli da tutti i giocatori, compreso Maignan”. Mancherà Jimenez, non in lista: “In estate avevo detto che è il vice Theo Hernandez. Con pazienza è arrivato a esserlo. Il Real ha un diritto di recompra, non ne stiamo parlando, ma lo faremo: il rapporto è buono. Vogliamo dare spazio a lui e ai nostri giovani talenti. Mi spiace che non sia in lista, ma l'anno prossimo potrà esserlo”.

Sul rapporto con Cardinale: “Parliamo tutti i giorni, è molto coinvolto e carico, sul pezzo per fare bene. Chiede risultati, ti lascia essere te stesso e fare il tuo lavoro, ma di ritorno vuole il successo e non solo in Champions. Dà forza e fiducia a tutti quelli che lavorano”. Su Theo Hernandez: “Non è più un ragazzino, lo era quando è arrivato qui. È tra i migliori terzini al mondo, deve sapere lui cosa fare per dare il massimo possibile”.

Infine, capitolo Leao: “Tutti gli dicono come deve giocare, ma per noi è tra i più forti al mondo. Lui sa come deve giocare, sa cosa fare, casomai è lui a poterlo spiegare agli altri. In conferenza, anche Tomori: “Siamo pronti e carichi. Ho sempre detto che qui mi sento a casa, da quando sono arrivato. Non è cambiato nulla. Mai voluto andare via, finché la società mi vuole qui io resto qui”. E sulla possibilità di giocare con 4 attaccanti: “Come dice il mister, che gli attaccanti siano 3, 4 o 5, dobbiamo comunque correre e vincere. Per noi non cambia, anche 10 attaccanti: è lo stesso”.

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