Milan, dove sei finito? Difesa da incubo, giocatori fuori forma ed errori da matita blu

Nella notte da incubo di Supercoppa a prendersi la scena in negativo è stato il reparto arretrato, ma nessuno può dirsi esente da colpe

Tomori, Tatarusanu e Bennacer: l'immagine della delusione rossonera

Tomori, Tatarusanu e Bennacer: l'immagine della delusione rossonera

Milano, 19 gennaio 2023 – Il rientro a Milano del Diavolo quest’oggi non poteva che essere all’insegna dei musi lunghi e del silenzio, social, soprattutto. Il Milan si è perso e la sconfitta di ieri sera a Riad contro l’Inter non pesa tanto per il titolo in sé (anche se è il secondo obiettivo stagionale sfumato nel giro di una settimana dopo il ko in Coppa Italia contro il Torino) ma è inaccettabile per la modalità con cui è arrivata: approccio pessimo, come quello visto nel primo tempo di Lecce, confusione, incertezza ed errori individuali inaccettabili, arrivati proprio da quei leader su cui Pioli puntava tanto.

Segnali di difficoltà

Il Milan ha iniziato a dare segni di cedimento già verso la fine della prima parte di stagione, ma con il Mondiale di mezzo tanti calciatori avrebbero potuto rigenerarsi per tornare al top della condizione già il 4 gennaio 2023 contro la Salernitana: così, invece, non è, con tanti elementi del gruppo pioliano evidentemente fuori forma, anche chi non ha preso parte alla Coppa in Qatar. E’ però dal pareggio casalingo con la Roma che la squadra si è persa e sembra non riuscire a trovare il bandolo della matassa: sul banco degli imputati finiscono tutti, il collettivo, perché è proprio lo spirito di squadra, la compattezza, la voglia, la fame di vittorie a mancare su tutta la linea, con alcuni elementi che stanno deludendo in particolar modo.

Difesa in ambasce

Basti pensare ad esempio a Theo Hernandez, irriconoscibile da quando è tornato dal Qatar: la priorità assoluta per Pioli è quella di ritrovare subito lucidità mentale e una condizione fisica ottimale partendo dai suoi uomini di punta il terzino francese è sicuramente uno di loro. Un totale di 8 gol presi in quattro partite e una difesa che, da granitica, si è sgretolata sotto i colpi nerazzurri come culmine in negativo di 10 giorni da incubo. A Lecce era stato Kalulu a prendersi la fascia di peggiore in campo in retroguardia mentre ieri sera lo scettro se lo sono contesi lo stesso Theo e Tomori, apparsi totalmente fuori fase e in bambola.

I rossoneri hanno eguagliato un record negativo: nell'era Pioli quattro partite senza vittorie si erano viste solo nel 2021, due pareggi e due sconfitte tra campionato ed Europa League a febbraio e per la prima volta nella gestione del tecnico emiliano, il Milan ha subìto più di un gol nel primo tempo per due gare di fila in tutte le competizioni (2 a Lecce e 2 ieri). La solidità difensiva è sempre stata l’arma migliore del Diavolo, capace di vincere lo scudetto proprio grazie alle sue colonne ma i rossoneri, in questo momento, sono in balia degli avversari, senza dimenticare la pesantissima assenza di Mike Maignan tra i pali. Una mancanza ancora più acuta perché non ha, ad oggi, una data di scadenza: Tatarusanu è stato battuto sempre in questo 2023, 9 volte in cinque partite, 18 in 8 se si considerano le amichevoli di dicembre (in cui ha giocato anche Mirante).

Come rimediare?

Per il Milan resta da onorare la Champions League e puntare a restare nelle prime quattro in serie A: questo visto a inizio 2023 non è il vero Diavolo, Pioli lo sa, ma la cura va trovata in fretta perché martedì prossimo, il 24 gennaio, arriva la trasferta a Roma contro la Lazio: "Siamo partiti male, poi è diventata davvero difficile ma stasera (ieri, ndr) non abbiamo messo la prestazione per meritare la vittoria. Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi, il discorso dei giovani è finito. Dobbiamo crescere e prenderci le nostre responsabilità, non abbiamo messo la nostra impronta. Dobbiamo solo imparare", le chiare e secche parole di Simon Kjaer, l’unico ieri sera a metterci la faccia dimostrando di essere un leader, nonostante la prestazione sua e del gruppo.  

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