
Frank Kessie, centrocampista del Milan in scadenza di contratto
Milano - Il "Presidente" è a fine mandato, probabilmente ha già scelto dove accasarsi una volta che avrà svuotato gli armadietti di Milanello ma da qui al 30 giugno di responsabilità ne ha ancora parecchie agli occhi degli attenti osservatori. Il "Presidente" è Frank Kessie, uno dei "senatori" dello spogliatoio rossonero ma anche uno dei giocatori più discussi degli ultimi mesi nella squadra allenata da Stefano Pioli. Croce e delizia del tecnico e dei supporter, perché sulle sue qualità di leader nessuno ha dei dubbi; semmai fanno discutere certi atteggiamenti. Vero, il rinnovo del contratto può aver influito sull’agrodolce prima parte della stagione, ma non può essere un alibi per il calciatore, che evidentemente le sue scelte le ha fatte da tempo.
Però prima dell’addio che pare scontatissimo e di salire sull’auto che con ogni probabilità lo porterà a Torino (sponda bianconera) dove lo attende un ricco contratto da 8 milioni di euro a stagione, restano cinque mesi da onorare, perché ci sono dei traguardi da raggiungere e una tifoseria da rispettare. Di sicuro il comportamento dell’ivoriano continua ad essere discutibile se si considerano gli ultimi eventi: soltanto ieri pomeriggio, infatti, sei giorni dopo l’eliminazione dalla Coppa d’Africa, il centrocampista si è ripresentato a Milanello (solo seduta differenziata). Certo, non si poteva pretendere che fosse ligio al dovere e puntuale come Bennacer, tornato a Milano il giorno dopo il ko dell’Algeria (il ct dei maghrebini Djamel Belmadi ha concesso il "liberi tutti" già nella serata dell’eliminazione dalla Coppa d’Africa), ma che al ritardo aggiungesse ulteriore ritardo (altre ventiquattro ore rispetto al previsto) è una cosa che non è andata giù a dirigenza e staff tecnico.
Qui non c’entra la botta al costato rimediata nel match con l’Egitto, piuttosto si discute la professionalità di un calciatore ("contrattempo di natura logistica", ufficialmente la causa del ritorno posticipato) che Pioli vuol recuperare a tutti i costi già per il derby e che forse è con la testa già altrove (non solo Juve, anche l’Inter lo ha corteggiato) dopo il lungo tiraemolla per una firma sul rinnovo che neppure è stata abbozzata nonostante la trattativa sia in piedi da almeno un anno. Un po’ quanto accaduto nella stagione scorsa con Donnarumma e Calhanoglu, altri due calciatori persi dalla società di Elliott a parametro zero.
Ma per il Milan e il suo allenatore, che già devono fare i conti con un mercato senza bollicine (ci si aspettava almeno un difensore, è arrivato solo il giovane Lazetic che pare più un investimento per il futuro) e le condizioni precarie di alcuni giocatori importanti (il recupero di Ibrahimovic per sabato è complicato nonostante ieri lo svedese abbia lavorato in palestra, ancor più difficile quello di Tomori) Kessie resta una pedina fondamentale negli equilibri tattici rossoneri, che giochi da mediano o avanzato alle spalle delle punte. E per tentare di restare agganciati al treno scudetto il gruppo ha bisogno anche del suo “Presidente“, a patto che lo stesso si rimetta in riga e torni sui livelli della passata stagione. Dal 1° luglio , poi, si volterà pagina. Perché al posto dell’ivoriano arriverà Renato Sanches, che il Milan ha cercato di portare a casa già negli ultimi giorni di trattative. Operazione non riuscita, e rischio calcolato per il club di via Rossi che evidentemente vuol concentrare tutte le sue risorse sul mercato estivo, condizionato però dal piazzamento a fine stagione (qualificarsi per la Champions è fondamentale). A gennaio Maldini e Massara hanno lavorato anche per prendere Sven Botman: ma pure l’arrivo del difensore olandese, come quello del portoghese Sanches dal Lille, è programmato per la stagione che verrà. Un gigante per la retroguardia, e un mastino per la mediana, prima di tutto: ma pure altri due centrocampisti (parecchi indizi portano a Lang e Adli) e soprattutto una punta, a prescindere da quel che sarà il futuro di Ibrahimovic: Belotti può arrivare a zero euro, ma piace Hugo Ekitike del Reims. Per ora l’importante è riprendersi il miglior Kessie. Dipende solo da lui.