GIULIO MOLA
Sport

Milan, il dorato futuro rossonero comincia adesso

La priorità è il rinnovo dei contratti in scadenza di Ibrahimovic, Calhanoglu e Donnarumma

Fikayo Tomori, centrale del Milan: per riscattarlo servono 28 milioni

Carnago (Varese), 24 marzo 2021 - La tiepida aria primaverile accompagna la lenta ripresa del Milan rasserenatosi grazie al blitz di Firenze. Dopo il ceffone di Pogba e l’eliminazione dall’Europa League che ancora brucia, i rossoneri sono riusciti a rialzarsi. Subito. Al Franchi hanno reagito da grande squadra, giocando a calcio, incassando i colpi e restituendoli ai viola. Donnarumma e soci barcollavano ad un certo punto, ma poi al momento giusto la qualità del Milan è venuto fuori, con la squadra capace di assestare l’uno-due micidiale che ha rinsaldato il secondo posto e restituito certezze e buonumore ad un gruppo comunque protagonista di un piccolo miracolo sportivo. Fa bene qualcuno a parlare ancora di scudetto a Milanello, serve anche per mettere pressione all’Inter. Ma ovviamente c’è grande gioia per aver allontanato il pericolo della temuta crisi che avrebbe potuto minare le ambizioni Champions. Perché resta il vero l’obiettivo stagionale, il ritorno nell’Europa che conta. Sul campo si lavora per quello, perché con il ritorno degli infortunati (anche Rebic è in fase di recupero e si spera di dimezzare la squalifica) tutto può essere più semplice. E il concetto di “squadra“ è alla base di tutto nel Pioli-pensiero. Se il Milan non muore mai è perché ha uno spogliatoio forte, unito, dove gli uomini si mischiano ai valori. Che poi è l’essenza del dna rossonero. La trasferta di Firenze era di quelle toste, ma domenica si è avuta la conferma che la rosa a disposizione dell’allenatore è di qualità, con campioni e gregari in grado di cambiare marcia in qualsiasi momento. Cosa che è successo con l’ingresso di uno come Bennacer. E poi il trascinatore Ibrahimovic, fantastico per l’impegno e determinante per le sue giocate. Ancora, il talento di Calhanoglu, che ha risposto sul campo alle critiche delle ultime prestazioni segnando il primo gol su azione della stagione. Di Kessie abbiamo già detto tanto e ormai è una certezza non solo della mediana ma anche dello spogliatoio. Senza dimenticare l’acuto di Brahim Diaz (gol pesantissimo) e soprattutto la prestazione di Tomori. Impressionante. Tanto presente e tantissimo futuro, insomma. Sono proprio loro (tecnico compreso), più Donnarumma e Theo Hernandez, i pilastri su cui la società progetta un Milan ancora più forte.. Ci sono rinnovi da concludere e riscatti su cui accelerare. Prendete Fikayo Tomori. Maldini, un difensore che in Italia non si vedeva da anni, fondamentale nel gioco dei rossoneri. Perché accanto ad un regista arretrato come Kjaer (due assist a Firenze) serve giocatore forte fisicamente, veloce e con grande senso dell’anticipo. Occorrono 28 milioni per riscattarlo dal Chelsea, Maldini e Massara sono già al lavoro. Come a buon punto sono le trattative per strappare firme e rinnovo a Donnarumma, Calhanoglu e Ibrahimovic. Per l’attaccante è questione di dettagli, legati più ai bonus (gol e presenze) che alla parte fissa (difficile che il club metta sul piatto gli attuali 7 milioni). Il turco ha già ricevuto la proposta (4 milioni a stagione), non pare che ci sia qualcun altro disposto a dargli di più. Anche Donnarumma ha da tempo preso una decisione: vuol restare.. Qui però non si tratta solo di dettagli: il manager Raiola vorrebbe un miniprolungamento di 2 anni, Elliott un minimo di tre. E la cifra non supererà gli 8 milioni a stagione. Col Milan fra le prime quattro e la certezza di giocare in Champions, tutti i contratti potranno essere fatti con più facilità. E anche sul mercato ci si potrà permettere qualche investimento importante: nel mirino l’atalantino Pessina (il Milan ha il 50% sulla rivendita del giovane brianzolo), Orsolini (va in scadenza col Bologna fra un anno) e il viola Vlahovic: tanta roba.