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Inter, parla Mazzarri: “Il mio esonero ingiusto, io vittima di pregiudizi’’

Per la prima volta dopo l’addio il tecnico commenta il suo addio all’Inter di Claudio Negri

Walter Mazzarri (Newpress)

Milano, 21 febbraio 2015 - «Io, ingiustamente esonerato». A tre mesi dalla sua rimozione dalla panchina dell’Inter, la prima in carriera, Walter Mazzarri s’è tolto il nastro isolante dalla bocca. Non una lunga esternazione («ci sarà tempo e modo di parlarne, in futuro, anche sulla situazione ambientale, sulla quale mi sono fatto una mia idea»), ma aspra come il cacciucco che all’allenatore livornese ribolle in animo da tempo. Per tornare a tema Inter senza dare in convulsioni, Mazzarri l’ha presa un po’ lunga, almeno a livello di fusi orari: s’è confidato, si fa per dire, a un quotidiano sportivo giapponese, il World Soccer Digest.

Lontanissimo dalla Pinetina, ma in linea d’aria di certo più vicino al domicilio indonesiamo del patron nerazzurro Erick Thohir: «Non c’erano i presupposti per un esonero sportivo – sottolinea Mazzarrò, a sostegno della sua professionalità offesa – Perché tutti gli addetti ai lavori hanno riconosciuto che le mie squadre, compresa l’Inter, hanno sempre avuto un’organizzazione precisa di gioco». Sulla vessata difesa a tre: «L’adottava anche Conte con la Juve e ha vinto tre scudetti di fila».

Il Walter va giù duro, sospetta – anzi, ci crede proprio – che all’origine della sua giubilazione ci siano soprattutto preconcetti: «Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. I preconcetti su una persona possono distorcere la realtà». Compresa l’accusa, ci chiediamo noi, di non riuscire a comunicare con Thohir perché l’inglese mazzariano aveva scarso vocabolario? Traduzioni a parte «i dati oggettivi su di me sono inconfutabili. Ma per alcuni detrattori di professione anche la matematica diventa un’opinione».

Mazzarri, che torna ad annusare il suo futuro occupazionale (è dato come candidato alla successione di Garcia alla Roma) che col tempo anche le sue nespole sarebbero maturate: «L’obiettivo massimo era il terzo posto con qualificazione in Champions. E devo dire che se me l’avessero consentito sono certo che tale traguardo non ci sarebbe sfuggito». Alla prossima esternazione. Intanto Maurito Icardi (con la compagna Wanda Nara) ieri sera al Grand Hotel Chiambretti, Canale 5, ha confermato il suo tepore per la Beneamata: «Se rimango all’Inter?Mi mancano ancora tre anni di contratto dei cinque complessivi, voglio rimanere almeno fino a fine contratto. In Inghilterra mi darebbero 3 milioni? Devono pagare l’Inter». Poi una risposta secca a Maradona che lo ha definito un traditore: «Non me ne frega niente di quello che dice, io faccio la mia vita. Meglio i soldi o la storia nel calcio? Se faccio la storia, farò anche tanta cassa». Spunti di vista