di Mattia Todisco
Almeno in campionato, il tour de force è finito. Da qui a fine campionato l’unica squadra di alta classifica che l’Inter dovrà affrontare è la Juventus, fuori casa, perché le altre formazioni attualmente dalla prima alla sesta le ha già incontrate. Con una gara ancora da recuperare (oggi la Corte d’Appello Federale dovrebbe decidere sul ricorso dei nerazzurri in merito alla disputa o meno di Bologna-Inter) la formazione di Inzaghi è a un punto dal Milan capolista, il che significa che virtualmente può riprendersi la vetta.
Ad Appiano Gentile ci si attacca a questi pensieri positivi, a pochi giorni dal ritorno della Champions League. Mercoledì sera al Meazza si gioca Inter-Liverpool, andata degli ottavi di finale della massima competizione europea. La squadra campione d’Italia non ci arriva nel momento più brillante della stagione. Il calendario recente è stato tosto e al Maradona il gruppo è sembrato un po’ condizionato dal recente k.o. nel derby. Dopo il pareggio siglato da Dzeko gli ospiti non hanno spinto. Si sono limitati al controllo del possesso, creando meno del minimo sindacale in attacco.
Per contro hanno concesso pochissimo nonostante l’assenza di un pilastro come Bastoni. L’azzurro ieri si è allenato regolarmente, la distorsione alla caviglia sembra sostanzialmente superata e pare scontata la chance di esserci per l’importante impegno in programma tra due giorni. Prenderà il posto del pur ottimo Dimarco visto in Campania, mentre Vidal dovrebbe sostituire lo squalificato Barella e Sanchez uno spento Martinez. L’argentino non segna su azione da quasi due mesi (Salernitana-Inter 0-5 del 17 dicembre), in questo lasso di tempo ha trasformato un rigore in Supercoppa Italiana contro la Juventus e nulla più.
Troppo poco per il centravanti titolare dell’Argentina, da poco gratificato con un contratto da 6 milioni a stagione, sul quale la società ha puntato in maniera importante. Il pur chilometrato Dzeko ad oggi ha numeri nettamente migliori tra gol (14 a 12) e assist (7 a 2), con una presenza nel gioco interista da cui è difficile prescindere.
Sia il bosniaco che Sanchez hanno già segnato al Liverpool ai tempi della militanza in Premier League, cinque volte il primo e due il secondo. Cabala a parte, stanno meglio del compagno di reparto, il cui score generale in Champions resta deficitario. Lautaro ha centrato il bersaglio una sola volta nella passata edizione e zero in quella in corsa, mentre erano state cinque le sue marcature nel torneo 2019-2020 che pure aveva visto l’eliminazione ai gironi dei nerazzurri di Conte. Altri due gol li aveva poi segnati in Europa League in quella stagione. Ovviamente sarebbe salutare per l’argentino e per l’Inter se dovesse sbloccarsi proprio nell’impegno europeo più importante degli ultimi dieci anni del club nerazzurro.