Inter, Bastoni: "La prima estate con Conte volevo andarmene, oggi non mi vedo che qui"

Il centrale parla al podcast di Andrea Ranocchia: "La finale di Champions? Ci riproveremo"

Alessandro Bastoni

Alessandro Bastoni

Intervenuto nel podcast di Andrea Ranocchia, Frog Talks, Alessandro Bastoni ha parlato con il suo ex compagno di squadra degli obiettivi stagionali dell'Inter e della consapevolezza data dalla finale di Champions League persa contro il Manchester City. "Ci ha dato tanto quella partita, ma venivamo da un bel percorso – afferma Bastoni –. Ci siamo guardati in faccia dopo aver perso dodici volte in campionato, abbiamo visto i video e c'era la gente che ci passava come treni. Ci siamo compattati, difendendo tutti assieme. Col City abbiamo visto che possiamo stare a quel livello e quest'anno abbiamo cominciato come avevamo terminato l'anno prima. Quest'anno ci riproviamo, assolutamente. E' bello arrivare lì e penso proprio sarebbe bello vincere. La finale era quasi surreale. Quando siamo partiti ad inizio stagione pensavamo di vederla in tv. Invece noi eravamo tranquillissimi e dal campo si sentiva la pressione che avevano loro di vincere. Abbiamo provato a giocarla, abbiamo avuto anche un paio di occasioni e loro sono rimasti spiazzati".

Bastoni sottolinea la forte volontà di restare in nerazzurro, ma non nega che qualche estate fa ha premuto per una cessione in prestito. "Dopo la prima stagione a Parma ho avuto la fortuna di trovare Conte a Milano. Io ho fatto le guerre per andare via, avevano appena preso Godin, c'erano Skriniar e De Vrij. Io avevo fatto 25 partite in Emilia, un buon campionato, ma questo è un altro livello. Conte ha insistito e sono rimasto... Abbiamo fatto una fatica allucinante con Conte, ma stavamo talmente bene che passava. Inzaghi ha trovato un gruppo di ragazzi perfetto, siamo tutti mentalizzati per far bene. Non c'è, ad esempio, chi non gioca e allora si allena male".

"Il pubblico è spettacolare - prosegue -. Io da quando sono all'Inter non ho mai visto San Siro sotto i 70mila spettatori. Ci aiutano tanto, non ci sono più i fischi. C'è tanto sostegno. Si sta bene, è bello il mondo Inter, San Siro, giocare davanti a 75mila persone. Al momento non mi vedo lontano da qui. Mi sento veramente a casa. Vedo anche allo stadio che gente di 85-90 anni aspetta il pullman. La passione che ci mette la gente ti fa dire 'ma chi me lo fa fare di andare via?'. Siamo un bel gruppo".

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