MATTIA TODISCO
Inter

Calciomercato Inter, Marotta: “Siamo messi bene per Pavard. Lukaku? Non credo andrà alla Juve”

L'ad nerazzurro è intervenuto a Radio Tv Serie A

Beppe Marotta

Milano, 21 agosto 2023 – Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, è intervenuto questa mattina a "Radio Tv Serie A" parlando di diversi temi tra cui soprattutto il mercato. "Su Pavard siamo messi bene - dice l'ad nerazzurro -. Abbiamo l'obbligo di essere ambiziosi. Gli obiettivi vanno tenuti alti. Il pezzo che ci manca deve avere dietro una grande esperienza e deve essere forte. Serve sempre un mix tra giovani e meno giovani".

Potrebbe arrivare anche un altro elemento in attacco, dopo la rottura in luglio con Lukaku, che sembrava destinato a restare a titolo definitivo ed è invece rimasto al Chelsea. "L'operazione Lukaku ha lasciato tanta delusione. Se andrà a un'altra italiana? Penso di no, perché manca poco, ma non so leggere le dinamiche del Chelsea e le sue".

Non è escluso ci sia un altro ritorno: Alexis Sanchez."Ci sta - risponde Marotta - . Quando convivi con un mercato aperto anche quando giochi, chi nel weekend non gioca chiede di essere trasferito. Correa per esempio vuole spazio, non siamo indifferenti a questo. Con lui sta ragionando Ausilio, se deciderà di andar via cercheremo di accontentarlo. Fa piacere che possa esserci un ritorno come quello Sanchez, che ha grande passione per il suo lavoro. E' andato via a malincuore e ora ha mandato segnali di ritorno. E' un fatto positivo".

Già definito da tempo è invece l'addio di Onana, passato al Manchester United e sostituito da Sommer. "Un'operazione assolutamente positiva, economicamente non potevamo concorrere - dice ancora Marotta riguardo al camerunese - . Poi serve trovare delle alternative. I ds devono avere un'attività di scouting sempre più pronunciata per individuare i sostituti". L'Arabia si è invece portata via Brozovic. "Non eravamo preparati al fenomeno - dice l'ad sulla Pro Saudi League - Dal punto di vista dello spettacolo la nostra qualità è scesa, hanno preso 22 giocatori di fascia importante dall'Europa. Non è un replicarsi del fenomeno cinese. Hanno portato 700 milioni nelle casse europee ma a fronte della povertà e qualità di calcio, è venuta meno una competitività economica".

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