Inzaghi e Gasperini, la sfida degli ex (poco fortunati) di Inter-Atalanta

Entrambi hanno avuto una breve parentesi nella squadra avversaria. Domani si giocano l'Europa del prossimo anno

Simone Inzaghi e Gian Piero Gasperini

Simone Inzaghi e Gian Piero Gasperini

Milano, 26 maggio 2023 – Sarà una sfida tutta nerazzurra a decidere il destino europeo per il prossimo anno di Inter e Atalanta. Sabato sera al Meazza il confronto fra le due squadre permetterà alla formazione di Simone Inzaghi di qualificarsi alla Champions League 2023/24 anche solo con un pareggio, mentre una sconfitta rimanderebbe ogni discorso all'ultima di campionato. Significherebbe non poter ancora avere la testa libera per la finale di Istanbul del 10 giugno contro il Manchester City. L'ostacolo non è semplice da superare. C'è un ex poco amato a Milano sul percorso dell'Inter e con uno sgambetto alla sua vecchia squadra può riaprire il discorso per il quarto posto. Gian Piero Gasperini rivuole il palcoscenico delle coppe, perso per una stagione a causa del tracollo avuto nella seconda parte di campionato un anno fa. Dopo l'infelice parentesi interista ha sempre ripetuto di non essere a caccia di rivincite. Certo, non può dire di ricordare con grande gioia la breve esperienza ad Appiano Gentile, terminata dopo cinque partite ufficiali, una Supercoppa Italiana persa, nessuna vittoria.

Difficoltà che aveva avuto in avvio anche al primo anno dell'esperienza atalantina, salvo rialzarsi alla grande e inaugurare un ciclo che ne ha fatto il Ferguson di Bergamo, artefice di un lungo periodo tra i più felici per gli orobici. Gli è stata data una seconda opportunità e l'ha sfruttata, mentre all'Inter l'allora presidente Moratti non volle concederla e il tecnico non ebbe la forza di imporre ai giocatori un credo diverso da quello dei predecessori, in più dopo un mercato che aveva tolto alla squadra un pilastro come Eto'o, sostituendolo con un giocatore in nettissimo declino (Forlan).

Inzaghi ha avuto più fortuna, ha già conquistato quattro trofei. Anche per lui la sfida di domani sarà quella di un ex e allo stesso modo si può dire che all'Atalanta non ha fatto faville: 19 presenze e zero gol nel 2007-2008, quando ancora di mestiere faceva l'attaccante. Di lì a un paio d'anni, complici tanti guai fisici, avrebbe cominciato il percorso da allenatore. Togliendosi parecchie soddisfazioni.

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