Cinisello Balsamo (Milano) – Il Geas Basket giocherà a Cinisello Balsamo. La prima squadra, che milita nella massima serie, affronterà il nuovo campionato nel palazzetto di via XXV Aprile. Anzi, i prossimi campionati. Perché l’accordo sottoscritto con il Comune parla di “almeno 8 stagioni sportive consecutive”, comunque “sino al termine della stagione 2031/2032”.
Già a gennaio era uscita la notizia che il club rossonero fosse alla ricerca di un nuovo spazio per la serie A1. “Lasciare Sesto è stata una scelta obbligata, perché in città non abbiamo impianti con la capienza adeguata - spiega il presidente Carletto Vignati -. A noi serviva un campo e non è stato così facile trovarlo. Non ci sono tante strutture omologate nella provincia e quelle esistenti sono piene di società”. E la coabitazione può diventare un problema per un club che deve disputare 13 partite casalinghe, da 1 a 4 partite di play off e 2 o 3 gare in caso di partecipazione alle finali, per ogni anno sportivo.
“Ai tempi della sponsorizzazione della Bracco avevamo già giocato a Cinisello - ricorda Vignati -. Abbiamo anche rapporti storici con la Consulta dello sport e altre relazioni”. L’anno prossimo la squadra, che ha fatto la storia del basket femminile in Italia e non solo, festeggerà i 70 anni dalla sua fondazione. Una Coppa dei Campioni, 8 scudetti, i natali a Mabel Bocchi, “la Divina”, il dominio in Italia con la conquista dell’Europa nel 1978. “Non dimentico che cosa è stato il Geas per tutti gli anni ’70. Semplice: il basket femminile in Italia. Prima, di basket donne da noi non se ne faceva - spiegò Gianni Menichelli sulla rivista Giganti del Basket -. Poi venne il Geas. Il basket femminile italiano è nato lì, in quella assurda, meravigliosa palestrina d’istituto tecnico, su quel linoleum verde spezzamuscoli”.
Carletto c’era all’epoca, come oggi. Sulle panchine a bordo campo, sugli spalti, nei pullman in trasferta. Il sogno, ieri come oggi, resta un palazzetto del basket, che possa ospitare allenamenti, partite e manifestazioni della prima squadra e del vivaio, ma anche gli uffici direzionali. “Con i miei 80 anni vorrei finalmente vederlo - scherza -. Sono appena tornato dagli Europei giovanili under18 a Matosinhos, nella periferia di Porto, in Portogallo: come quel palazzetto forse ne abbiamo uno in tutta Milano”.