
Mateo Kovacic
Milano, 16 giugno 2015 - Dopo un weekend di relax con la famiglia, il direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio ieri mattina si è rimesso al lavoro su più tavoli, per le varie trattative di mercato. La breve pausa di riflessione è servita a riordinare le idee e stabilire le priorità, anche perché fino ad oggi poco o nulla si è mosso, in entrata e in uscita. L’unica certezza è che Icardi ha rinnovato fino al 2019 per una cifra superiore ai tre milioni netti di ingaggio all’anno. Maurito è l’unico incedibile del gruppo e l’Inter ripartirà dall’attaccante argentino. Ma attenzione, perché al momento proposte per altri calciatori non sono arrivate. Nè per Handanovic, che sognava la Champions League con la Roma (solo un normale sondaggio dei giallorossi) ma che forse dovrà “accontentarsi“ del prolungamento con i nerazzurri con stipendio aumentato a 2,4 milioni a stagione; e neppure per Kovacic, nonostante i rumors degli ultimi giorni che hanno provocato una “sommossa popolare“ (sul web spopola l’hashtag #savekovacic, messaggio diretto a Thohir perché l’eventuale cessione del croato viene intesa come un’ammissione di debolezza).
E qui la situazione va chiarita: Ausilio ha parlato tempo fa con il manager del giovane croato, e sono state anche prospettate offerte dall’Inghilterra per il centrocampista. Di fatto il Liverpool mosse ufficiali non ne ha fatte, e se davvero vuole il giocatore dovrà versare non i 22 milioni di cui si parla, ma molto di più. L’Inter valuta il cartellino di Kovacic 30 milioni, e non ha alcuna intenzione di fare sconti. E il motivo è semplice: budget per il mercato non ce n’è, si va avanti con l’autofinanziamento. Quindi, prima si vende e poi si compra. Se Ausilio riuscirà nell’impresa di mettere da parte un tesoretto fra i 50-60 milioni allora potrà prendere tre giocatori di valore da inserire nell’undici titolare, altrimenti bisognerà arrangiarsi. Podolski è andato via per fine prestito, Kuzmanovic e Obi pure cambieranno aria come Campagnaro (Palermo?) e Andreolli (Sampdoria?), ma per fare cassa ci vuole ben altro. Anche perché, e qui veniamo al capitolo “entrate“, i giocatori di qualità indicati da Mancini hanno prezzi tutt’altro che accessibili. Al momento l’Inter si è concentrata su un “centrale basso“ e una “mezzala“. Imbula del Marsiglia piace molto (ma la differenza fra domanda e offerta è di 7 milioni), mentre per Kondogbia le cifre spaventano: servono 30 milioni per il cartellino, e un quadriennale da 3,5 milioni a stagione per il calciatore. Tanti soldi. Perciò restano sempre aperte piste meno complicate, quelle che portano a Thiago Motta e Felipe Melo. Per quel che riguarda il reparto avanzato, invece, la società è alla ricerca di un attaccante esterno. L’ipotesi Jovetic al momento è “congelata“, il primo obiettivo resta Cuadrado anche se pare che l’ex viola non sia in vendita. E non è facile neppure arrivare a Salah. Per quel che riguarda il difensore, infine, si lavora a “fari spenti“ per arrivare a Benatia. Ma al momento cartellino e ingaggio non sembrano alla portata dei nerazzurri. L’alternativa è Montoya.
di Giulio Mola