Le Deva: "Che emozione cantare con Orietta Berti"

Il quartetto di donne si gode la soddisfazione di un secondo posto nella serata delle cover a Sanremo 2021 e sogna un duetto con Mayer

Le Deva insieme a Orietta Berti (Foto Mirta Lispi)

Le Deva insieme a Orietta Berti (Foto Mirta Lispi)

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La più grossa soddisfazione di questo suo 12esimo Sanremo Orietta Berti se l’è presa la sera del giovedì, quella riservata alle cover d’autore, grazie all’incontro con Le Deva e al voto dell’orchestra che l’ha classificata seconda, alle spalle di Ermal Meta, consentendole di agguantare quel 9° posto conservato poi nella classifica finale. "L’idea di quattro donne, con quattro percorsi diversi, intenzionate ad unire le forze per dare ancora più voce alla loro musica è piaciuta subito ad Orietta" ammette la bresciana Roberta Pompa, trent’anni fra un mese, che condivide il palco de Le Deva con la varesina Laura Bono, Greta Manuzi e Verdiana Zangaro. "Evidentemente il nostro esempio di "women power" è stato apprezzato pure ai professori dell’orchestra".

La Bono aveva vinto Sanremo Giovani nel 2005 mentre la Zangaro era arrivata quarta, sempre fra le “promesse”, nel 2003. Com’è stato per lei e per la Manuzi salire su quel palco per prima volta? "Tutti parlano del tremolio alle gambe che ti dà il palco dell’Ariston. Confermo, è stato così anche per noi. Mentre entravo in scena mi si sono accalcati in testa i ricordi della mia prima esibizione pubblica. Avevo nove anni". Dove? "In un villaggio turistico a Santo Domingo, dov’ero in vacanza coi miei genitori. Cantai ‘La rondine’ di Mango e ‘Ciao mamma’ di Jovanotti sorprendendo pure papà e mamma visto che, fino a quel momento, m’ero esibita solo nella mia cameretta. Rientrati in Italia, i miei mi iscrissero subito ad una scuola di canto e da lì è iniziato tutto". A vent’anni di distanza, lo stesso tremolio. "Già, identico. Anche se all’Ariston, scesa dal palco, mi sono data un colpetto sulla spalla dicendomi; brava, ce l’hai fatta. E di questo ringrazio pure Le Deva, che mi hanno aiutata molto a crescere. Ciascuna di noi, infatti, ha dato qualcosa alle altre". Chi ha scelto la cover di “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo? "Orietta. Sono stata felicissima, perché conosco quel pezzo molto bene. Insegnando canto, infatti, m’è capitato spesso di farlo eseguire alle mie allieve. Anche se gli arrangiamenti per cinque voci realizzati per Sanremo dal maestro Enzo Campagnoli hanno comportato ulteriore studio". Con Le Deva che progetti avete ora in cantiere? "Stiamo scrivendo assieme Marco Rettani (coautore del brano della Berti – ndr) gli ultimi brani del nostro secondo album, ma intanto all’inizio dell’estate arriverà un nuovo singolo". Un duetto? "John Mayer, mio idolo assoluto". La quinta Deva? "Sognando ancora, dico: Tori Amos. Anche perché in un gruppo di bionde e castane una rossa manca".  

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