Morto l'attore Camillo Milli, presidente della Longobarda con Lino Banfi

L'attore milanese aveva 92 anni, ha preso parte anche ai film di Fantozzi

Camillo Milli con Lino Banfi ne "L'allenatore nel pallone"

Camillo Milli con Lino Banfi ne "L'allenatore nel pallone"

"Lei è licenziato", "E lei è un cornuto, caro presidente". Con questo scambio di battute fra Camillo Milli e Lino Banfi si chiude la pellicola cult "L'allenatore nel pallone". Pellicola cult come gli attori che ne sono stati protagonisti. E oggi il cinema italiano è in lutto, perché Camillo Milli, celebre presidente della società calcistica della Longobarda nel film, è morto. L'attore, 92 anni, era nato a Milano ed era stato protagonista di numerose pellicole: da "Ragazze di oggi" di Luigi Zampa nel 1955 fino a "Si accettano miracoli" di Alessandro Siani nel 2015. In mezzo, film di culto sfrenato: "Fantozzi contro tutti", "Il marchese del Grillo, "Sogni mostruosamente proibiti", Rimini Rimini", "Fantozzi subisce ancora", "In nome del popolo sovrano", "Habemus Papam".

Alcune delle scene che lo hanno visto protagonista sono entrate nell'immaginario comune: indimenticabile la sequenza al calciomercato con Lino Banfi ne "L'allenatore nel pallone" in cui Milli, ovvero il commendator Borlotti presidente della Longobarda, spiegava le proprie strategie all'allenatore: "Ma lo sa che noi attraverso le cessioni di Falchetti e Mengoni riusciamo ad avere la metà di Giordano? Da girare all'Udinese per un quarto di Zico e tre quarti di Edinho". "Canà, le ho comprato Mara... Mara...", "Mara mia moglie? Dov'è", "Marado...Marado...Maradona!", "Maradonna benedetta".

Sequenze che milioni di persone recitano a memoria. Eppure in pochi sanno che Camillo Milli era malato da tempo. Oggi si è spento, a pochi giorni dalla morte della moglie. E sono in tanti nel mondo del cinema, ma anche fra i fan, a stringersi attorno alla loro famiglia. 

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