REDAZIONE MILANO

In Lombardia torna il vitalizio per consiglieri regionali e assessori: il Pirellone approva con 49 sì

Un’indennità a favore degli eletti dalla legislatura in corso che possono anche rinunciare. Scontro in aula e scambi di accuse

La legge che elimina le indennità è del 2011 ma dispiegò i suoi effetti dal 2013. Una scelta “anti-casta”, quella di allora

La legge che elimina le indennità è del 2011 ma dispiegò i suoi effetti dal 2013. Una scelta “anti-casta”, quella di allora

Milano – Il Consiglio regionale della Lombardia ha votato per l'introduzione di un mini-vitalizio ai consiglieri regionali. I vitalizi al Pirellone erano stati aboliti da una legge del 2011 nell’ambito di varie misure anti-casta ma la questione non si era mai chiusa lì. Vari i tentativi di reintrodurre forme pensionistiche, tutti senza esito. Ora, al termine dell’iter di discussione e approvazione è arrivato il via libera: il provvedimento, illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali, Matteo Forte, ha ottenuto 49 sì  (centrodestra e Lombardia Migliore) e 17 no (centrosinistra).

Come funziona

Il provvedimento prevede un’indennità differita a favore dei consiglieri eletti a partire dalla legislatura in corso, estesa anche agli assessori e ai sottosegretari. Si può aderire o rinunciare all’indennità. Si introduce una trattenuta volontaria per costituire un fondo che, al compimento di 65 anni, e dopo essere rimasti in carica per almeno 5 anni, riconoscerà' ai consiglieri regionali un assegno calcolato col metodo contributivo. I contributi trattenuti saranno rivalutati ogni anno attraverso coefficienti che variano a seconda dell’età' anagrafica del consigliere al momento in cui riceverà l’indennità.

Le reazioni

Il capogruppo del M5s, Nicola Di Marco, criticando il provvedimento, ha attaccato la maggioranza: "Scandaloso che nessuno della maggioranza intervenga in aula, questo dimostra che avete la coda di paglia". Intervenendo sull'ordine dei lavori, il consigliere di FI, Ivan Rota, ha sottolineato che "non tutti sono dipendenti pubblici in aspettativa, ci sono dipendenti privati e liberi professionisti".